Agropoli: la prof-poetessa approda a "Domenica in". E vince
Gli alunni del Liceo A. Gatto avevano già avuto la notizia, potendo così sistemarsi in tempo davanti alla tv per vedere una loro professoressa comparire su Raiuno. Lei è Giuseppina Giudice, insegnante di inglese della sezione classica del Liceo di Agropoli, che ha partecipato questo pomeriggio, 16 Novembre, alla trasmissione di Raiuno "Domenica in", concorrendo alla competizione 'Popolo di Poeti'.
La gara poetica, inserita all'interno di "Domenica in 7 giorni" (la parte della trasmissione pomeridiana affidata a Pippo Baudo), ogni settimana permette a due persone di presentare una loro poesia in trasmissione, decretando poi il vincitore tramite televoto. Le poesie devono però riguardare un preciso tema, che viene sorteggiato di volta in volta da un'urna. Questa domenica il tema da trattare era particolarmente originale: "le scarpe", e la professoressa di Agropoli, che si è mostrata a suo agio in trasmissione pur nell'emozione, ha presentato una poesia dal titolo "Avrei voluto percorrere tanta strada", che all'inizio è stata letta da un attore e poi, a televoto chiuso, da lei stessa. La poesia tratta del tema della guerra e della povertà: la protagonista ricorda di quando, da bambina, soffriva la miseria di guerra, tanto grande da non concederle neanche un paio di scarpe per calpestare la vita. Ella osservava triste i grandi scarponi dei "grandi", e li invidiava. La poesia della professoressa Giudice ha vinto con grande maggioranza il televoto (61% a 39%), colpendo evidentemente le corde emotive di un'Italia che non dimentica il proprio passato, le proprie sofferenze e le proprie lacrime neanche quando certe miserie paiono così lontane. Giovanni Landi.
Ecco il testo della poesia di Giuseppina Giudice.
"Avrei voluto percorrere tanta strada"
Avrei voluto percorrere tanta strada,
conoscere paesi lontani,
saggiare la fame e sconfiggere il freddo.
Queste paia di scarpe, o forse più avrei consumato
ma non c'erano che un paio di zoccoli a testa in quel lontano inverno di guerra,
quando i grandi partirono con i loro pesanti scarponi
e noi a piedi nudi sull'uscio di casa con gli occhi pieni di tristezza, e invidia.







