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DA CASTELLABATE E’GIUNTA A BOSCO L’UMILE “LAVANDAIA” PER UN MESSAGGIO SILENZIOSO MA FORTE

📅 venerdì 6 settembre 2013 · 📰 Spettacoli-EventiCilento

06092013 articolo bosco russo 01
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foto autoredi Marisa Russo | Blog

PREMIO ORTEGA 2013_ INVITATA HA STESO IL SILENZIOSO MA SIGNIFICATIVO “BUCATO ARTISTICO” _ PRESENTAZIONE DELLA CARTA DELLA CIVILTA’ DEL CILENTO

Alla penombra della luce lunare, giunta a Bosco per invito, con cesto contenente i teli dipinti del bucato, corde e gancetti, ho steso il “Bucato Artistico” non lontano dal vecchio lavatoio ancora usato dalle donne di Bosco, sottolineando così ulteriori significati simbolici ai già tanti espressi!!!

Non cavalletti, non faretti! Le Tele esposte rivelano il desiderio di tornare alle grandi dimensioni, non irrigidite in intelaiature, come in stupide costrizioni formali, ma libere, fluttuanti al vento, in un inserimento nella Natura, non costrette in cornici limitanti, come nei limiti dei pensieri codificati, ma nella possibilità di prendere forme diverse, di elasticità, non pronte con gancetto per essere sistemate in salotto per decorazione, ma che vogliono essere recepite, che vogliono comunicare l’essenzialità del valore dell’Arte!

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La semplicità dell’allestimento è in contrapposizione al forte impegno espressivo ed all’importanza dei contenuti……..tanti discorsi silenziosi…..scelte nelle quali Arte e Filosofia si intersecano.

Il “bucato” “rivoluzionario” richiama inoltre alla necessità di “ripulire” la società”, con chiare denunce tra immagini artistiche dipinte di sorrisi amari di pagliacci camuffati che non ritrovano la loro vera realtà e, in contrasto, colorati inni alla Natura tra esplosioni naturali di alberi e fiori, evidenziando anche messaggi simbolici del gran libro della Natura.

In particolare dedicata all’evento della giornata, l’opera simbolica dell’artista Rita Lepore di Marina di Camerota. traccia l’albero molto diffuso in passato nel Cilento, il gelso, che, in un inno alla bellezza naturale, permette a bachi da seta, quali idee creative, di svilupparsi per tessere fili che uniscono, realizzando “tessuti” preziosi, come il progetto che si spera si realizzi in una unione artistica culturale.

Queste opere pittoriche artistiche hanno “voci” silenziose, forse per molti difficili da cogliere se non si esprime chi fa da portavoce, ma a questo linguaggio muto che non ha confini si deve educare, anche questo sembra urlare quel telo steso con la grande bocca rossa spalancata.

Di fronte esposte le opere fotografiche di Domenico Volpe che mostrano tanti altri luoghi con il titolo “T’aggia fa verè u Ciliento”!

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Mi perdo nel fascino di questo borgo dove il tempo sembra si sia fermato, tra archetti in pietra che si affacciano su un vasto panorama, dove la vita non si disperde, dove ancora le stradine sono luogo sociale, prolungamento delle case, dove sostare e parlare con magari accanto il gatto.

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Si vive ancora quell’alternativa che avrà captato l’artista pittore Josè Ortega, avvilito ed emarginato da una spietata società, facendogli a lungo poggiare qui il suo tormentato e malinconico bagaglio esistenziale. La sua grande casa, espressione del suo sentire, oggi visitabile recependo emozioni, sembra ancora abitata da quell’energia contestata, emarginata, ma mai spenta! In essa ha fuso stili della sua terra originaria con le piccole realtà anche locali, ha esaltato l’amore per la terracotta, la ceramica, la cartapesta, dove le materie direttamente provenienti dalla terra, dagli alberi, manipolate da mani mosse da emotività e razionalità hanno dato vita a comunicazioni silenziose ma profonde!

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Dopo la calda testimonianza dell’amico di Ortega, il medico Nicola Cobucci, in questa particolare atmosfera, l’architetto Domenico Nicoletti ha ricevuto il Premio Ortega 2013 dall’assessore alla Cultura Giovanna Tripari, una riproduzione dell’opera in cartapesta di Ortega “Libertà”. Nicoletti ha quindi consegnato la Carta della Civiltà del Cilento da lui ideata, scritta con bravura e capacità di penetrare negli animi degli astanti, per la difesa della bellezza, dell’identità del territorio e della cultura cilentana.

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Le intense e musicali poesie “Al Pintor”, scritte e lette per Josè Ortega da Milena Esposito, hanno esaltato la serata magica.

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La conclusione è stata affidata alla chitarra e voce di Piera Lombardi. La mancanza di eccessive basi ha reso la voce e la musica più gradevoli e penetranti con le sue interpretazioni già ritmate di brani cilentani. La cantante ha quindi presentato la sua nuova canzone “Terronia”, denuncia di un grave ed inaccettabile razzismo, purtroppo però radicato, reciproco e troppo diffuso!

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Al termine i presenti convocati hanno firmato la Carta della Civiltà del Cilento del Terzo Millennio che attende ancora altre firme.

Raccolto il “Bucato Artistico” che ha incamerato energie e profumi di Bosco, siamo ripartiti sempre più convinti che i veri Artisti, non molti ma molto vibranti, sono ripagati dalla loro qualità di vita intensa, ma certamente la società dovrebbe essere più attenta a discernere ed “abbeverarsi” ai loro messaggi esistenziali.

Ringraziamo chi comunque in questo giorno li ha ricordati e richiamati.

Evidenziamo come installazione spontanea di messaggio contenutistico sull’identità di Bosco, questa che pubblichiamo, dove le piante rigogliose con forti radici hanno preso il sopravvento coinvolgendo ed occultando il motorino. L’adottiamo, con il titolo “IL PREVALERE DELLA NATURA SULLA TECNOLOGIA,” per questo luogo che dovrà divenire “Città d’Arte”.

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