SAPRI IL COMUNE DELIBERA UNA CONSULTA TOPONOMASTICA
 
           di Marisa Russo | Blog
di Marisa Russo | BlogNell’impegno del Gruppo Nazionale “Toponomastica Femminile”, ideato dalla professoressa Maria Pia Ercolini convinta dell’importanza di una visibilità delle donne impegnate anche nelle denominazione di strade, piazze, giardini, edifici pubblici, dove in modo troppo rilevante emergono gli uomini, uno sguardo particolare lo ha rivolto a Sapri Rita Ambrosino. Nella Toponomastica cittadina le strade dedicate ad uomini sono ben 107 su un totale di 163. Un’altra porzione della toponomastica è poi dedicata alla flora ed un’altra ha una denominazione generica. Solo 8 le strade al femminile con un indice di femminilizzazione pari al 6,96%. Le 8 “fortunate” sono 3 sante, Anna, Domenica e Rita; tre figure leggendarie e mitologiche, la profetessa Cassandra, la dea Diana e le ammalianti Sirene. Personaggi storici solo la Regina Elena e la pedagogista Maria Montessori. Poche, troppo poche ed in strade secondarie.
In via delle Sirene e in via Diana, inoltre, manca ogni tipo di targa, mentre via Sant’Anna, via Santa Domenica e via Santa Rita sorgono in una area lontana dal centro e in gran parte proprietà privata.
Maggiore risalto hanno invece Cassandra (significativo?), alla quale è dedicata la strada che da piazza Plebiscito porta a Piazza Marconi. Alla Regina Elena di Savoia è intitolata una piazzetta vicino al lungomare, mentre a Montessori è dedicata una ripida stradina(?), traversa della ben più ampia via Kennedy.
“Protagonista femminile di Sapri_afferma Rita Ambrosino_ è poi l’immaginaria spigolatrice, raccoglitrice di spighe, ai cui occhi semplici, sognanti ed impotenti Mercantini affidò il racconto della spedizione nella nota poesia, “La spigolatrice di Sapri”, considerata uno degli esempi migliori della poesia patriottica risorgimentale. A lei la cittadina, immaginando le sue fattezze di giovane popolana, ha fatto erigere una statua in bronzo che, distesa sullo scoglio dello scialandro, contempla da lontano la bellissima baia.”

Un plauso all’attuale Amministrazione Comunale che ha sentito la necessità di deliberare una “Consulta Toponomastica di Sapri”, un organo consultivo composto anche da esperti di storia, di toponomastica e di tradizioni e cultura locali, al quale affidare il compito di garantire la salvaguardia dei toponimi tradizionali e di suggerire nuove intitolazioni che debbano rispettare l’identità culturale, ambientale e civile della città.
Il sindaco si è rivelato particolarmente sensibile alle tante vittime di femminicidi. Ma, pur apprezzando tale considerazione, sentiamo di chiedere intitolazioni non solo a donne vittime, ma in particolare a donne “vincitrici” nel sociale!
Facciamo coro a Rita Ambrosino ricordando che nuovi toponimi potrebbero essere dedicati, ad esempio, a Rosalie Montmasson, che con coraggio e passione salì a bordo del piroscafo “Piemonte” unendosi, unica donna, ai garibaldini e ad Antonietta de Pace, patriota, animatrice, prima nel Salento e poi a Napoli, di comitati e circoli politici femminili che facevano da ponte con i patrioti esiliati e incarcerati. Antonietta al momento dell’arrivo di Garibaldi in Campania lo accolse a Salerno dove aveva organizzato un gruppo di sostenitori armati e lo accompagnò nel suo ingresso trionfale nel capoluogo partenopeo il 7 settembre 1860. Raggiunto definitivamente il sogno unitario dopo la breccia di Porta Pia, Antonietta poté dedicarsi alla sua altra grande passione, l’istruzione femminile, divenendo dirigente dell’ispettorato scolastico. Tale nome potrebbe ben essere ricordato anche perchè Sapri tuttora rappresenta anche un punto di riferimento nel campo dell’istruzione, per i tanti istituti superiori che richiamano studenti e studentesse dei centri vicini.
Appello a chiunque abbia altre proposte di nomi di donne del luogo che hanno dato il loro contributo impegnato.
Segnalamo inoltre il Concorso proposto da Toponomastica Femminile con la FNISM (Federazione Nazionale degli insegnanti):
"Sulle vie della parità" è rivolto alle scuole di ogni ordine e grado, agli atenei e agli enti di formazione, con lo scopo di riscoprire e valorizzare il contributo offerto dalle donne nella costruzione della società. Le docenti di ogni materia sono richiamate ad impegnarsi su questo tema.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
         Effettua una ricerca
        Effettua una ricerca
      







