La Fondazione Meridies presenta a Scala “Dimenticare il Grand Tour”
Si terrà martedì, 24 settembre alle ore 11:00, presso l'Auditorium “Lorenzo Ferrigno” di Scala, la presentazione del volume “Dimenticare il Grand Tour”, racconta degli atti di un precedente convegno tenutosi nella stessa Scala, pubblicato da Arte'm e a cura di Mico Capasso. Gli autori dei contributi ospitati nel volume - Dieter Richter, Massimo Adinolfi, Giovanni La Guardia – discuteranno con Annalisa Pizzurro, Enrica Lisciani Petrini e Giuseppe Gargano. Presente ai lavori, una nutrita rappresentanza di studenti e docenti del Liceo Marini di Amalfi, per inaugurare un comune progetto di ricerca sul tema del viaggio con la Fondazione Meridies e il Centro di cultura amalfitana.
«Attraverso il Grand Tour» - spiega Mico Capasso, direttore generale della Fondazione Meridies - «si disegnava un’immagine particolare dell’Italia nel contesto europeo e internazionale. Alla luce degli attuali cambiamenti determinati da un turismo sempre più massificato, quell’immagine comunque non priva di ombre rischia di perdere la sua forza allegorica ed evocatrice, che era legata a un modo di intendere il viaggiare come un’esperienza talvolta rivelatoria. Proprio in questa esperienza ‘destabilizzante’ sta tutto il segreto di un viaggio inteso come percorso di formazione (Bildung) e di affinamento intellettuale, che spingeva i Grand Tourists a quella che Robert Walser non esitava a definire una “frenesia per l’Italia”, una frenesia per quel “paese dove fioriscono i limoni”, evocato dal canto di Mignon nel Wilhelm Meister di Goethe. L’incontro di oggi farà il punto sull’attuale contesto europeo con uno studioso tedesco affascinato dall’Italia, Dieter Richter. Aveva ragione Hegel quando già all’inizio dell’Ottocento aveva visto lo spirito del mondo spostarsi da Atene a Jena? Eppure nonostante quella riflessione, l’ammirazione dei tedeschi per la cultura greca all’epoca era indiscussa: che Europa sarebbe, l’attuale organismo politico, quando non meramente burocratico, se dimenticasse la sua originaria provenienza? Non c’è nelle origini una meta, come avrebbe scritto un altro pensatore tedesco?».
La presentazione del volume si inserisce all’interno di un ricco programma di eventi curati dalla Fondazione Meridies, tesi a sviluppare la riflessione sul viaggio tra mito e storia, e con l’obiettivo di creare un un circolo tra teoria e prassi, arti performative e ricerca. Si è da poco concluso il primo seminario dedicato alla forma della voce, condotto da Maria Pia De Vito, Lisa Paglin e Marianna Brilla e un seminario promosso da “Link. Rivista di cultura e formazione politica” che ha visto la partecipazione tra gli altri di Gianni Pittella, Walter Tocci e Massimo D’Antoni. Sono previsti seminari sulla forma della filosofia, sul rapporto tra filosofia, psicoanalisi e pratiche cliniche, e sulla forma della scrittura (dal nuovo giornalismo alle serie televisive americane).







