Impronte digitali? TouchID dell'iPhone 5S è stato sconfitto
di Marco Califano | BlogC’è stata una citazione in questi giorni che recita in questa maniera: “Usare qualcosa che lasciamo in giro ovunque come password è stupido”. Se proprio dobbiamo dirlo, in effetti è proprio così. La dimostrazione che Apple non conosce l’autore e cosa ha fatto? Ha creato il sensore per le impronte digitali che si è dimostrato di fascia bassa come quelli installati sui prodotti consumer.
Il gruppo Chaos Computer Club, che si occupa dell’analisi di sicurezza in campo biometrico, ha impiegato poche ore per screditare il sistema di riconoscimento definito “sicurissimo”, basandosi sul fatto che il principi del sensore è identico a quello degli altri, ma con una risoluzione più elevata. Hanno replicato un’impronta digitale, fotografando l’impronta lasciata su un bicchiere, l’hanno elaborata al PC per renderla più nitida, l’hanno scalata a 2400 dpi per poi stamparla su un foglio di plastica con una stampante a laser in modo da creare un calco.
Hanno poi versato del latte vinilico rosa per ottenere il calco definitivo del polpastrello e poi ci hanno, semplicemente, alitato sopra per renderlo umido. Risultato? L’iPhone ha creduto che fosse il suo padrone. Tanto per essere chiaro, il telefono in questione non ha altre impronte registrate. L’operazione può sembrare complessa e sicuramente ma la verità è che chiunque può fare una cosa del genere. Cosa bisogna saper fare? Scattare una fotografia. Questo per dimostrare che le impronte digitali non sono un sistema a prova di bomba per proteggere i nostri dispositivi. Sicuramente il codice di 4 cifre funziona meglio.
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