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La proposta di piano urbanistico comunale di Castelnuovo Cilento. Intervista al Sindaco

📅 domenica 6 ottobre 2013 · 📰 ComuniCilento

Perché un nuovo piano urbanistico per Castelnuovo Cilento?

La pianificazione comunale è una funzione che rientra tra gli obblighi, le responsabilità e le competenze di un'amministrazione, tenendo conto di strumenti e norme che regolano il settore. La normativa regionale del 2004 e la conseguente pianificazione provinciale, come è noto, ha imposto ai comuni l'adeguamento dei piani urbanistici: il 31 dicembre prossimo è il termine ultimo entro il quale i comuni dovranno approvare almeno un preliminare. Il mancato adempimento comporterà l'intervento diretto della provincia che provvederà d'ufficio all'aggiornamento dei piani comunali. L'Amministrazione comunale di Castelnuovo Cilento ha inteso assolvere a un adempimento non derogabile salvaguardando la propria autonomia politica e amministrativa e non delegare per questo l'Ufficio di Piano della Provincia, come molti altri comuni invece stanno facendo, per mancanza di risorse e/o per scelta politica.



Non esisteva già uno strumento urbanistico per regolamentare gli interventi sul territorio?

Sì certamente. La proposta di puc adottata, oltre agli obblighi normativi, risponde infatti alla necessità di aggiornare e adeguare il piano regolatore generale vigente dal 2001, redatto nel 1995 dall'arch. Juan Carlos Loffredo e da lui stesso gestito fino al 2009 in qualità di responsabile dell'ufficio tecnico comunale. La sua revisione fa anche fronte alla priorità di riordino e riqualificazione del nostro territorio che ha mostrato in questi anni tutti i limiti della mancanza di un progetto complessivo, di un'idea organica, di un obiettivo sostenibile e di relative misure di valorizzazione e di sviluppo. Lo testimoniano la frammentazione edilizia e la realizzazione di veri e propri scempi al paesaggio, come si può riscontrare guardando la collina del nostro bel centro storico, ad esempio; ma anche la carenza di spazi pubblici e di attrezzature di interesse comune, come piazze, parcheggi, ecc., la cui mancata realizzazione, rispetto alle previsioni del vigente prg, evidenzia i limiti di una previsione meramente quantitativa e di una gestione che non sempre ha favorito la loro realizzazione, specie su iniziative dei privati. A farne le spese di tutto ciò, oltre la qualità paesaggistica e urbana, è il privato cittadino che, in questi anni ha visto la crescente perdita di valore della rendita fondiaria e urbana, al di là dei fattori di recessione in atto per effetto della crisi che stiamo subendo.


Quali sono le scelte di fondo che caratterizzano il nuovo piano urbanistico?

La proposta di puc si fonda inevitabilmente sugli indirizzi della pianificazione sovraordinata provinciale e sul relativo sistema di vincoli ambientali, di rischio idrogeologico, ecc.. La parte programmatica del piano invece ha tenuto conto necessariamente del vigente prg, di cui ha considerato buona parte delle zonizzazioni previste e delle infrastrutture viarie di progetto, e da cui ha preso le mosse per introdurre elementi correttivi e innovativi, necessari alla riorganizzazione del territorio comunale. Un esempio è la densificazione prevista per Velina e Vallo Scalo, che risponde all'opportunità di realizzare un maggior effetto urbano, con spazi e attrezzature pubbliche e lo sviluppo di attività commerciali e di servizi, per queste frazioni maggiormente abitate che necessitano di una riqualificazione. Così come per quanto riguarda il centro di Castelnuovo, oltre alle misure di valorizzazione del centro storico, si è rafforzato l'asse di collegamento con la località Salicuneta creando le condizioni per sostenere lo sviluppo dell'area nel settore agricolo e del turismo rurale.



Da qui, le soluzioni operative del piano cosa prevedono?

Il quadro delle scelte prima delineato tiene conto della direttiva di contenere al massimo il consumo di suolo, privilegiando le aree già edificate. Ciò comunque lavorando sulla disponibilità limitata di 200 nuove unità residenziali che sono quelle assegnate al comune nell'ambito della Conferenza di Piano Permanente della Provincia di Salerno. La ridotta disponibilità di nuovo edificato ha condizionato non poco la proposta di puc. La scelta da fare era tra il concentrare la nuova edificazione su pochi, lasciando gli indici del vecchio piano regolatore, oppure ridurre un po’ gli indici e distribuire al massimo possibile le capacità edificatorie. Abbiamo optato per questa seconda ipotesi, tenendo conto che togliere quel vano in più ad alcuni, non avrebbe cambiato la sostanza dei loro progetti, allargando però l'opportunità di intervenire ad un maggior numero di concittadini proprietari. Anche per quanto riguarda i settori produttivi, nei diversi comparti, si è ragionato sulla vocazione produttiva-commerciale e turistica, cercando un equilibrio distributivo che tiene conto anche della domanda che è emersa dalla manifestazione d'interesse promossa dall'Amministrazione per le attività produttive.



Dopo l'adozione del puc, quali sono i primi riscontri che sta avendo dai cittadini?

C'è molta confusione alimentata in questa fase da soggetti che, per ignoranza o strumentalizzazione, stanno manipolando le informazioni, diffondendo mezze verità e vere e proprie falsità, in qualche caso generando atteggiamenti offensivi verso gli amministratori e i tecnici redattori del piano. A queste persone dico che è giunto il momento di fermarsi e riflettere su questi comportamenti aggressivi e disfattisti che offendono loro stessi e un'intera comunità civile e pacifica. L'approccio pseudo tecnico e malcelatamente politico in realtà tradisce risentimenti personali e professionali da parte di coloro che, per difendere privilegi acquisiti che mal si addicono alla realtà dei nostri tempi, mortificano il nostro territorio e l'intero Cilento. Ovviamente non abbiamo la pretesa di pensare di avere accontentato tutti; siamo consapevoli che non è così. Ma un piano è sempre migliorabile e siamo pronti ad accogliere osservazioni e proposte costruttive, in questa fase come anche in quelle successive di gestione del puc nei prossimi anni. Allo stesso tempo non abbiamo la presunzione di avere risolto tutti i problemi: venderemmo illusioni. Crediamo tuttavia che le scelte operate creeranno le condizioni per poter raggiungere gli obiettivi prefissati, con il contributo di tutti i soggetti che operano sul territorio. Il loro coinvolgimento e la loro partecipazione attiva costituirà un fattore decisivo.



Per concludere, a proposito di partecipazione, ci sono voci che lamentano carenze di comunicazione e di coinvolgimento dei cittadini sul puc. Cosa ha da dire in proposito?

Ribadisco quanto già detto in un recente comunicato: a partire dalla Conferenza del 3 febbraio 2012 in cui è stato sottoposto a confronto pubblico il Documento di Indirizzi Strategici, il percorso di pianificazione ha visto la costante pubblicizzazione del processo di redazione del puc, sia attraverso il sito istituzionale del Comune e vari incontri e convegni, sia attraverso il coinvolgimento di cittadini e attori locali con l'erogazione di questionari. Ricordo anche il confronto pubblico promosso in occasione del Consiglio Comunale che, con Delibera del 26.03.2012, ha approvato gli indirizzi programmatici. Infine voglio sottolineare ancora una volta la piena disponibilità degli uffici comunali preposti e del tecnico redattore, nonché del Sindaco e dell'Amministrazione comunale, ad incontrare i cittadini e i tecnici per specifici chiarimenti e delucidazioni, così come è stato sin dall'avvio del percorso di pianificazione.

C.Stampa

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