Parco, Carmelo Conte il possibile successore di Amilcare Traoiano
di Nicola Salati | BlogVALLO DELLA LUCANIA – Carmelo Conte potrebbe essere il successore di Amilcare Troiano come presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e degli Alburni. A quattro mesi dalla scadenza naturale del mandato presidenziale, febbraio 2014, sono così iniziati i giochi per la nomina del numero uno dell’Ente sovracomunale. Infatti l’attuale presidente, che prese il posto di Domenico De Masi nel 2008, finisce il proprio mandato. La procedura di nomina, di colui che ha la legale rappresentanza dell'Ente, ne coordina l'attività, esplica le funzioni che gli sono delegate dai Consiglio direttivo, adotta i provvedimenti urgenti ed indifferibili che sottopone alla ratifica del Consiglio direttivo nella seduta successiva, è però molto complessa poiché il presidente viene scelto con decreto del Ministro dell’Ambiente d'intesa con i presidenti delle Regioni o delle Province autonome di Trento e di Bolzano nel cui territorio ricada in tutto o in parte il Parco nazionale, un parere consultivo viene richiesto pure alle associazioni ambientaliste. Il nome di Carmelo Conte, nativo di Piaggine e noto per il suo impegno e attività politica nelle file del Partito Socialista Italiano tanto da ricoprire vari incarichi di governo prima come Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega per la Cassa del Mezzogiorno e poi come Ministro per le aree urbane in tre legislature, attualmente presidente della Fondazione “Alario” ad Ascea, lo stanno portando avanti gli esponenti di centrodestra che vogliono una continuità partitica con l’uscente Troiano. Conte nel frattempo sta allargando il campo sul territorio e così attraverso la Fondazione sta promuovendo il progetto denominato “Città del Parco” con cui riassegnare al territorio un nuovo ruolo di referente, di spazio culturale da dove ripartire per programmare il futuro: la natura del luogo viene riscoperta come soggetto nuovo di riferimento per stabilire nuove relazioni di senso, per modificare le percezioni dell’uomo. Insomma un primo manifesto di ciò che potrebbe essere la gestione Conte in seno alla presidenza del Parco. Dal centrosinistra per ora tutto tace poiché nonostante i vari pour parler, inevitabili visto che la scadenza si avvicina, ancora non è stato trovato un nome su cui far confluire la propria scelta e alla fine nella stagione delle larghe intese si potrebbe pure trovare una convergenza sul nome di Conte.
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