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Casal Velino, denunciato dalla forestale un cacciatore nell'area protetta

📅 martedì 19 novembre 2013 · 📰 CronacaCasal Velino

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L’uomo, colto in flagranza di reato mentre sparava diversi colpi di fucile nel comune di Casal Velino in località “Tufo-Fornace-Lauri”.

E’ stato denunciato dal Corpo Forestale dello Stato un cacciatore cinquantaduenne responsabile di aver praticato esercizio venatorio nell’area protetta del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, in località “Tufo-Fornace-Lauri” in agro del comune di Casalvelino.

I forestali del Comando Stazione di Sessa Cilento, durante un servizio mirato alla repressione di caccia di frodo nell’area protetta del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, espletato in diverse località udivano ripetuti colpi di arma da fuoco provenire da aree del comune di Casalvelino.

Prontamente, le pattuglie, costeggiando le sponde del torrente denominato “Fiumicello”, proseguendo a piedi ed in maniera discreta lungo un crinale fino a raggiungere un uliveto attrezzato, riuscivano a sorprendere un uomo che munito di fucile, sparava diversi colpi abbattendo alcuni esemplari di volatili.

Le giubbe Verdi, sottraevano al bracconiere l’arma da fuoco fermando così l’attività illecita, procedevano a generalizzare l’uomo ed porre sotto sequestro n°1 fucile automatico marca Beretta, n°50 munizioni, n°2 richiami e la selvaggina abbattuta.

L’uomo denunciato alla competente Autorità Giudiziaria di Vallo della Lucania, dovrà rispondere, di esercizio di caccia in Area Protetta con mezzi non consentiti.

A tutt’oggi, l’attività di contrasto al bracconaggio posta in essere dagli uomini del Corpo Forestale del C.T.A. di Vallo della Lucania, diretti dal V.Q.A. Fernando SILEO, ha consentito di accertare diversi illeciti di natura penale e amministrativa.

In esito alle predette attività, sono stati denunciati e indagati n°2 persone, sequestrati n°2 fucili, diverse munizioni, n°10 esemplari di fauna selvatica e numerosi strumenti di caccia vietati tra cui lacci, cappi d’acciaio, gabbie, altoparlanti, batterie e zaino.

La caccia di frodo all’interno dell’Area Parco causa gravi impatti sull’ambiente e sull’avifauna dal momento che colpisce anche specie molto rare e in via di estinzione, che in questo periodo arrivano dal nord Europa e attraversano il nostro Paese per andare a svernare in Africa.

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C.STAMPA C.T.A. di Vallo della Lucania

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