Perdifumo, denunciati tre uomini dalla forestale per abusi edilizi
Sono stati denunciati dal Corpo Forestale dello Stato tre uomini responsabili di aver eseguito lavori edili senza le previste autorizzazioni, apportando una modifica dello stato dei luoghi e il deturpamento delle bellezze naturali nei comuni di Perdifumo località “Creta Bianca” e Petina località “S. Giovanni”.
Entrambe le operazioni sono partite da segnalazioni di privati cittadini che hanno contattato la Sala Radio 1515 del Corpo Forestale dello Stato di Napoli.
Il Comando Stazione Forestale di Castellabate, a seguito della segnalazione, ha scoperto in località “Creta Bianca”, in agro del comune di Perdifumo, la realizzazione di un’area di scavo e di una pista di accesso ai luoghi, per una superficie di circa 1000 mq sulla quale erano stati depositati diversi cumuli di pietra provenienti dagli scavi.
Accertato l’abuso, le Giubbe Verdi, per prevenire ulteriori modifiche abusive dello stato dei luoghi ponevano sotto sequestro penale l’intera area, i cumuli di pietra nonché la pista di accesso.
Allo stesso modo, in località “S. Giovanni” in agro di Petina, il Comando Stazione Forestale di Petina, effettuava verifica sulle opere oggetto di segnalazione e più precisamente, su di una struttura metallica di forma regolare costituita da due corpi adiacenti realizzata con pilastri in ferro bullonata alla fondazione.
Dagli accertamenti esperiti e dalle attestazioni fornite dall’Ufficio Tecnico del Comune di Petina, si appurava che l’intervento realizzato, era stato eseguito abusivamente senza aver acquisito pareri e/o nulla osta da parte degli Enti competenti e, che il comune di Petina, con apposita ordinanza, aveva intimato al trasgressore il ripristino dello stato dei luoghi.
In fase di verifica le giubbe verdi oltre a constatare la non ottemperanza dell’ordinanza comunale di demolizione delle opere, accertavano la realizzazione abusiva di un altro locale in muratura adibito a deposito di recente costruzione poggiato su muri di contenimento.
I trasgressori denunciati alla competente Autorità Giudiziaria di Vallo della Lucania e Lagonegro, dovranno rispondere per il reato di abusi edilizi, alterazione e modifica dello stato dei luoghi e deturpamento di bellezze naturali in zona sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale, contemplati nell’area Protetta del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, nonché in zona S.I.C.(Sito d’Importanza Comunitaria) e Z.P.S.( Zona di Protezione Speciale).
Le operazioni, originatesi da segnalazioni di privati, rappresentano un esempio di collaborazione vincente tra cittadinanza e Istituzioni, importante per evitare che il perdurare di abusi ambientali, nella perversa logica dei piccoli passi nell’aggirare il sistema dei vincoli imposti nelle aree protette, può condurre ad una definitiva ed irreversibile trasformazione del territorio protetto.

COMUNICATO STAMPA C.T.A. Vallo della Lucania







