Ospedale di Agropoli: i sindacati bocciano Alfieri
Nuovo attacco del "Terminale Associativo dell'Ospedale di Agropoli - RdB CUB Sanità" ai politici per l'uscita dell'Ospedale di Agropoli dalla rete dell'emergenza. In un comunicato i sindacati mettono in evidenza l'importanza del nosocomio agropolese e, oltre a sottolineare l'inadeguatezza della riforma sanitaria regionale, criticano anche le iniziative fin ora intraprese dal sindaco di Agropoli Franco Alfieri.
"E’ singolare - affermano i sindacati - che il sindaco di Agropoli, nonché assessore provinciale ai LL.PP., abbia partecipato alla manifestazione effettuatasi a Sapri per la tutela di quell’Ospedale scendendo in piazza, mentre per la salvaguardia dell’Ospedale di Agropoli è stato sempre e solo favorevole nel perseguire le vie istituzionali. Quali sono state le vie istituzionali percorse e quali risultati hanno prodotto? La condanna a morte dell’ospedale".
Di seguito il testo completo delle Rappresentanze Sindacali di Base - Rdb-Cub:
- I gravissimi incidenti conseguenti alle recente avversità atmosferiche hanno dimostrato quanto sia necessario ed indispensabile la presenza di un efficiente servizio di Pronto Soccorso Attivo nell’ambito del nostro territorio.
La scellerata decisione di estromettere dalla rete dell’emergenza l’Ospedale di Agropoli assunta dal Consiglio Regionale con la legge regionale n.16 del 28/11/2008, ancora una volta penalizza il nostro ospedale e in special modo popolazioni del comprensorio che subiscono con tale decisione una sorta di condanna a morte dell’Ospedale Civile di Agropoli.
Permetteteci di effettuare qualche riflessione in merito alla problematica relativa all’Ospedale di Agropoli dopo le innumerevoli esternazioni effettuate dai politici/politicanti locali. Questo ci deve essere consentito non solo come Organizzazione Sindacale, che ha a cuore gli interessi e i diritti dei lavoratori e della comunità ma anche come cilentani e cittadini di Agropoli nonché come addetti ai lavori e, pertanto, sicuramente più qualificati di personaggi che parlano di sanità senza alcuna cognizione.
Il nostro ospedale ha dimostrato nel corso di questi 5 anni di attività la sua importanza per aver salvato decine e decine di vite umane. Inoltre si è distinto per gli innumerevoli accessi e per la qualità delle prestazioni erogate. C’è stata una grande compartecipazione di tutti gli operatori sanitari affinché ci fosse sempre un continuo miglioramento nell’assistenza agli ammalati, ciò, nonostante le numerose avversità politiche/aziendali che hanno sempre accentrato il “potere sanità” verso l’Ospedale capofila della sl Sa/3.
Le avversità di cui sopra sono da riscontrare nella carenza di personale, di posti letto e di strumentazione sanitarie, di diagnostica e terapia che nel corso degli anni non sono mai state messe a disposizione del nostro P.O. Da queste carenza sono scaturite molte lamentele da parte dei cittadini che, per esami anche banali, sono stati costretti e lo sono tutt’ora, a spostarsi continuamente.
Dopo tre inaugurazioni e dopo te campagne elettorali in questi anni, nessun politico si è adoperato seriamente, però, per mettere in sicurezza l’Ospedale di Agropoli. Il risultato finale di questa scarsa sensibilità di tutte le forze politiche nei confronti del nostro Ospedale è stata la condanna a morte dell’Ospedale.
Si, si tratta di una condanna a morte vera e propria perché stare fuori dalla rete dell’emergenza significherà contare i morti lungo le strade che portano a Vallo della Lucania. In una città dove sono presenti il porto con le strade del mare, una importante stazione ferroviaria, la strada statale, asse viario di grande importanza per lo sviluppo del turismo dell’intero comprensorio cilentano, non è possibile non avere un Ospedale con un Pronto Soccorso Attimo.
Molti cittadini, tra l’altro, sono ancora effettivamente legati alla Clinica Malzoni che però svolge solo prestazioni sanitarie in elezione con ricoveri ordinari programmati. E’ singolare che il sindaco di Agropoli, nonché assessore provinciale ai LL.PP., abbia partecipato alla manifestazione effettuatasi a Sapri per la tutela di quell’Ospedale “scendendo in piazza” mentre per la salvaguardia dell’Ospedale di Agropoli è stato sempre e solo favorevole nel perseguire le “vie istituzionali”. Quali sono state le vie istituzionali percorse e quali risultati hanno prodotto? La condanna a morte dell’ospedale.
Il nostro ospedale, il nostro territorio, la nostra salute non sono stati difesi! Ora tocca a noi! Non lasciamo che l’Ospedale di Agropoli venga destinato a semplice presidio oncologico. Tutti, in maniera democratica e civile dobbiamo far sentire il nostro urlo di protesta per salvaguardare il più importante e sacrosanto dei diritti: il diritto alla salute.
 
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