DAL PAESE DI D’ANNUNZIO A QUELLO ECHEGGIANTE VICO
 
           di Marisa Russo | Blog
di Marisa Russo | BlogGiungono opere pittoriche rivelatrici in Mostra a “L’Incontro” di Vatolla di Perdifumo sino al 6 Dicembre_ ore 19_ 22
Giunta in un giorno di temporale da Pescara, la pittrice abruzzese Melissa Barone, invitata ad esporre le sue opere a Vatolla, da Marseo Ronzio al suo locale “L’Incontro”, in un alone di emozioni ha collegato con un tenue filo due luoghi così diversi, come le grandi personalità che evocano. Ha portato impressa nelle sue tele una appena celata sensualità del poeta Gabriele D’Annunzio che a Pescara ebbe i natali, per ritrovarsi inconsciamente nella misteriosa atmosfera che sembra ancora emanare l’intensità del pensiero filosofico di Giambattista Vico che a Vatolla a lungo operò, meditando e scrivendo avvolto dal fascino dell’eco dei Miti di questo territorio.
La Mostra è stata inaugurata DALL'ASSESSORE ALLA CULTURA AVVOCATO STEFANIA DE SIMONE E DAL VICE-SINDACO AVVOCATO ROSARIA MALANDRINO, alla presenza di un folto pubblico.
Quando il temporale ha tuffato la sala nel buio, è sembrata quasi una richiesta di lampade ad olio evocanti il tempo di Vico ed il suo amore per quei preziosi ulivi capaci anche con il proprio prodotto di “illuminare” i pensieri e le emozioni!
Nel vedere queste opere che fortemente invocano attenzione con i forti, vivaci colori, certo non possiamo non notare i richiami storici di grandi Artisti che hanno potuto dare suggerimenti all’autrice, sino ad allontanarsene per adottare un linguaggio quasi fumettistico. Tuttavia la collocazione storica e dei linguaggi espressivi, la catalogazione in stili o pseudo stili non è importante in una lettura di espressioni del linguaggio d’Arte visiva, quanto lo è l’emozione, la rivelazione umana che sottende, che inconsciamente si rivela.
Solo in tale sensibile, sottile recezione si afferma l’importanza della comunicazione artistica, che è tale se, al di là del progetto razionale scelto dall’autore, rivela quel quid misterioso ed inconscio che appartiene alla personalità di colui o colei che si esprime. Nell’apparente, ricercata “allegria” in alcune opere di Melissa Barone traspare una richiesta di appagamento non raggiunto, di tuffo in un onirico che faccia “volare” al di là di realtà insoddisfacenti.
In alcune espressioni pittoriche rivela una ambiguità esistenziale forse temuta, forse sfiorata, che turba e vuole essere esorcizzata.
Ogni opera vuole essere “ascoltata” nel profondo bisogno di comunicare, necessità sentita e contemporaneamente rinnegata!
In quella mamma tracciata che abbraccia il suo bimbo esplode la tenerezza istintiva che placa il tormento interiore.
Marseo Ronzio che ospita la Mostra, dall’impegno politico nell’Amministrazione Comunale, poi nella Pro Loco e quindi in varie iniziative, inaugura ora un nuovo diversificato interesse, iniziando a proporre esposizioni di espressività artistiche, forse sentendo anche egli l’importanza di questa comunicazione vera, profonda, anche se spesso poco considerata dai più, ma che solo il linguaggio artistico permette, sovente affossato anche da addetti ai lavori che, con freddezza, lo riducono ad uno studio razionale, scolastico, rinnegando il suo valore principale.
Il cosi detto “critico”, ovvero colui o colei che ha sensibilità innata e poi coltivata per il linguaggio Artistico, deve essere capace di aiutare i fruitori, oltre il loro “ascolto”, a recepire il messaggio emotivo e di contenuto delle opere, non di posizionarle, come qualsiasi oggetto, in un ipotetico scaffale di storia e stili definiti, in un forzato “ordine” molto lontano dal caos emotivo che le ha originate, presupposto imprescindibile per essere Arte.
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