Salerno, vince un concorso all'Asl a giudizio la moglie del sindaco De Luca
Rinviata a giudizio Rosamaria Zampetti, la moglie del sindaco di Salerno Vincenzo De Luca. Il processo riguarda concorsi all'Asl Salerno 1. In totale sono stati sei rinvii a giudizio e quattro proscioglimenti nell’inchiesta.
All'esame del Gup Donatella Mancini del Tribunale di Nocera il caso dei due concorsi per sociologi, uno per due posti per sei mesi e un altro per altrettanti professionisti da assumere a tempo indeterminato. Tra i 10 imputati anche la Zampetti, moglie del sindaco Vincenzo De Luca, classificatasi tra i vincitori del concorso a tempo determinato e vincitrice di quello a posto fisso. La moglie di De Luca è stata rinviata a giudizio per due ipotesi di reato e prosciolta per altrettante. A dirigere le indagini il pm Giuseppe Cacciapuoti della procura nocerina e ad eseguirle il luogotenente Massimo Santaniello della sezione di pg dei carabinieri.
Il processo. Il 30 marzo prossimo inizierà il processo per Rosamaria Zampetti, imputata di falso in atto pubblico e abuso d'ufficio, così come per Sara Soriente, componente delle commissioni esaminatrici dei due concorsi sott'inchiesta. Solo per falso in atto pubblico, saranno processati Silvestro Caputo e Rosa Anna Donadio, componenti della commissione esaminatrice per l'avviso pubblico per sociologi da assumere per sei mesi. Solo con l'imputazione di abuso d'ufficio sono finiti a giudizio Francesco Panza e Marilina Aloia, della commissione d'esame del concorso per sociologi a tempo indeterminato.
La Zampetti, secondo il pm, avrebbe prodotto una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, un curriculum e dei documenti nei quali si sarebbe falsamente attestato lo svolgimento di suoi precedenti periodi di servizio presso altre pubbliche amministrazioni nel profilo corrispondente a quello messo a concorso e l'espletamento di attività libero-professionali presso studi privati, società o istituti di ricerca: in tal modo la Zampetti sarebbe risultata in regola con i requisiti del bando, quando, in realtà non lo era. Caputo, Soriente e Donadio avrebbero attestato in un verbale che i partecipati all'avviso pubblico erano in possesso dei titoli richiesti (non tutti avevano conseguito la specializzazione post laurea prevista dal bando). Panza, Soriente, Aloia saranno processati assieme alla dottoressa Zampetti poiché i primi tre non avrebbero motivato adeguatamente la valutazione delle pubblicazioni prodotte dalla sociologa salernitana e del suo curriculum, in tal modo intenzionalmente attribuendole il secondo posto in graduatoria, utile per l'assunzione all'Asl.







