CULTO RELIGIOSO POPOLARE TRA VALORI E SUPERSTIZIONI “EVANGELIZZARE LA PIETA’ POPOLARE”
 
           di Marisa Russo | Blog
di Marisa Russo | BlogINCONTRO CON IL VESCOVO CIRO MINIERO
Vallo della Lucania Teatro “La Provvidenza” Martedì 10 dicembre ore 18
Un momento importante per la Comunità Cristiana sarà questo Incontro con il Vescovo di Vallo Ciro Miniero, perchè verrà prospettato un percorso comune per le tradizioni locali con l'intento di evangelizzare la pietà popolare, secondo un innovativo documento redatto dalla Conferenza Episcopale Campana (CEC) dell’intera Comunità Cristiana della Regione Campania.
Saranno presenti i parroci, i consigli pastorali e i rappresentanti dei comitati delle parrocchie della nostra diocesi.
Il documento indica le intenzioni dei Vescovi della Campania che, insieme e per la prima volta, hanno voluto regolamentare questi momenti importanti della vita di fede e delle tradizioni delle comunità
Verrà prospettato un percorso comune per le tradizioni locali con l'intento di evangelizzare la pietà popolare, con NORME PER LE FESTE RELIGIOSE.
Paolo VI, nell’esortazione apostolica Evangelii nuntiandi sull’evangelizzazione nel mondo contemporaneo, così si esprime parlando della pietà popolare: “Qui tocchiamo un aspetto dell’evangelizzazione che non può lasciare insensibili. Vogliamo parlare di quella realtà che si designa spesso oggi col termine di religiosità popolare”.
“Essa – continua il Papa – “ha certamente i suoi limiti. È frequentemente aperta alla penetrazione di molte deformazioni della religione, anzi, di superstizioni. Resta spesso a livello di manifestazioni culturali senza impegnare una autentica adesione della fede. Può anche portare alla formazione di sette e mettere in pericolo la vera comunità ecclesiale. Ma se ben orientata, soprattutto mediante una pedagogia di evangelizzazione, è ricca di valori”. Manifesta, infatti, “una sete di Dio che solo i semplici e i poveri possono riconoscere; rende capaci di generosità e di sacrifici fino all’eroismo, quando si tratta di manifestare la fede; comporta un senso acuto degli attributi profondi di Dio: la paternità, la provvidenza, la presenza amorosa e costante; genera atteggiamenti interiori raramente osservati altrove al medesimo grado: pazienza, senso della croce nella vita quotidiana.”
Giovanni Paolo II ha sottolineato che la pietà popolare è un vero tesoro del Popolo di Dio e deve essere strumento di evangelizzazione e di liberazione cristiana.
Il “Messaggio al Popolo di Dio”, a sua volta, al termine della XIII assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla nuova evangelizzazione (7-28 ottobre 2012), dice: “Sentiamo di dover esortare le nostre parrocchie ad affiancare alla tradizionale cura pastorale del Popolo di Dio le forme nuove di missione richieste dalla nuova evangelizzazione. Esse devono permeare anche le varie, importanti espressioni della pietà popolare.”
Un compito essenziale e molto impegnativo, in particolare nel Cilento che conserva una radice di forte tradizione, ma alterata nel tempo .
Spesso necessiterebbe un profondo lavoro di ricerca delle origini portatrici di essenziali, veri valori, contaminati nel tempo da sovrastrutture banali.
Sarebbe essenziale riportare alla luce grandi significati simbolici non più conosciuti.
Anche le superstizioni sono spesso condannate in toto con superficialità, senza cercarne i significati importanti, che trasmettono verità senza tempo.
 
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