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Dimissioni dalla carica di n. 9 consiglieri comunali di Ascea

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martedì 10 dicembre 2013
CilentoNotizie su GNews

In data odierna, i sigg. consiglieri comunali di Ascea avv. Michele Avallone, dott. Ferminio D'Agostino, rag. Alessandro D’Angiolillo, sig. Domenico D’Angiolillo, avv. Pasquale D’Angiolillo, avv. Pietro D’Angiolillo, dott. Antonio Franciullo, avv. Marco Sansone e ing. Rossano Sansone, hanno depositato al protocollo del Comune di Ascea il documento unico contenente:

· le dimissioni dalla carica dei citati n. 9 consiglieri comunali su n. 16 assegnati, indirizzate al consiglio di appartenenza;

· la procura con la quale è stato delegato il dott. Ferminio D'Agostino a presentarle contemporaneamente;

con le relative sottoscrizioni ed autenticazione notarile delle firme, al fine di provocare lo scioglimento del consiglio comunale, ai sensi e per gli effetti dell’art. 141, comma 1, lett. b, n. 3, D.lgs. n. 267/2000.

L'anzidetto documento è stato acclarato con prot. n. 13054 del 10.12.2013.

Il prefetto di Salerno, dott.ssa Gerarda Maria Pantalone, a seguito delle anzidette dimissioni, ha disposto la sospensione del consiglio comunale e ha nominato commissario prefettizio per la provvisoria amministrazione del Comune, in attesa del decreto di scioglimento del consiglio stesso da parte del Presidente della Repubblica, il viceprefetto Rosa La Ragione.

"In democrazia la legge dei numeri conta sempre e bisogna accettarne tutte le implicazioni, nel bene e nel male" - dichiara l'avv. Pasquale D'Angiolillo - "Sfuggire alla bocciatura del bilancio di previsione 2013, impedendone la trattazione nell'ultimo consiglio comunale, con un colpo di mano assolutamente arbitrario, non è servito ad occultare la grave situazione in cui versano i conti comunali, segnalata con dovizia di particolari, dall'organo di revisione contabile. Ora sarà il commissario a mettere ordine, garantendo l'ordinaria e straordinaria amministrazione del Comune. D'altro canto, abbiamo utilizzato l'unico strumento di cui disponevamo, nella qualità di consiglieri comunali, per ristabilire le regole democratiche, calpestate in plurime occasioni e, in particolare nell'ultima seduta consiliare".

Le dimissioni, infatti, arrivano dopo il consiglio comunale dello scorso 3.12.2013, nel corso del quale il Sindaco aveva ritirato l’argomento relativo all'atto contabile fondamentale, inibendo l’assunzione del relativo deliberato, dopo che era è emerso inequivocabilmente che 9 componenti dell’organo su 17 (la maggioranza) avrebbero espresso voto contrario sulla proposta, disapprovandola.

Il bilancio di previsione per l’esercizio 2013, in uno al bilancio pluriennale per il triennio 2013-2015, dunque, non sono stati licenziati.

Dal parere reso dall’organo di revisione contabile sulla proposta di bilancio erano emerse una serie di irregolarità, illegittimità ed osservazioni circa il modus operandi dell’amministrazione comunale, in particolare, in relazione ai dati relativi alla situazione di cassa; alla particolare difficoltà dell’ente nella riscossione dei residui e delle entrate correnti; alla persistente assenza di una dettagliata relazione che rilevi i motivi del contenzioso, gli importi e lo stato della procedura; alla mancata dimostrazione dei residui attivi e passivi riportati in bilancio (con richiesta di riaccertamento dei residui, così come previsto dall’art. 228 del D.Lgs. 267/2000); alla totale assenza del Piano Generale di Sviluppo, previsto dall’art. 13, comma 3, del D.Lgs 12.4.2006 n.170 e dall’art. 165, comma 7, del D.Lgs 18.8.2000 n.267; all’illegittimità della delibera di C.C. n.15/2013 (determinazione rate Tares) nella parte in cui il Consiglio Comunale “ha ritenuto di doversi discostare” dal parere del Revisore “senza fornire nel proprio atto deliberativo motivazione alcuna”; alla mancata determinazione di tutti i servizi a domanda individuale erogati dall'ente (venendo indicata solo la mensa scolastica); al mancato aggiornamento del regolamento per gli incarichi di collaborazione autonoma; al mancato rispetto dei vincoli imposti dal patto di stabilità interno, con l'invito a redigere apposito prospetto dimostrativo delle riduzioni di spesa di cui all’art. 6 del dl 78/2010 e art.1, comma 146, della legge 228/2012; alla necessità di riformulare le previsioni di competenza per la parte corrente ed alla predisposizione di apposito piano dimostrativo di quelle di incasso e pagamento per la parte in conto capitale.

In un comunicato diffuso nei giorni scorsi, peraltro, l'amministrazione comunale di Ascea aveva paventato i “rischi” derivanti dal commissariamento.

All'allarmismo provocato, però, ha risposto prontamente lo stesso Pasquale D'Angiolillo, dichiarando che "si tratta dell'ennesima "bufala" di chi prova disperatamente a cambiare le carte in tavola per "scaricare" su altri le responsabilità che gli appartengono in via esclusiva" e precisando, inoltre, come "il commissario prefettizio nominato dovrà sopperire alle lacune dell'amministrazione comunale, prima fra tutte proprio quella relativa all'approvazione del bilancio in sostituzione della stessa amministrazione inadempiente. Sicchè, mentre i pericoli ventilati sono macroscopicamente inveritieri, viceversa, è assolutamente certo che il bilancio sarà sicuramente approvato (anche se lo farà il commissario prefettizio al posto del consiglio comunale)".

Nell'intervenire sul punto, D'Angiolillo ha soggiunto anche che "non si verificherà alcuna conseguenza né in ordine alla delibera relativa alle tariffe Ta.r.s.u. (peraltro, già approvata dalla giunta comunale ed esecutiva a norma di legge) né in merito ai lavori relativi al palazzetto dello sport e alle barriere sommerse per la lotta all'erosione costiera: nel primo caso, si tratta di un impegno già assunto (tant è che l'opera è inserita nell'elenco annuale dei lavori pubblici che è stato approvato l'altra sera dal consiglio comunale); nel secondo caso, si verte di interventi che sono già in fase di affidamento, per i quali, prima di esperire la gara di appalto, è stato necessario garantire a priori la copertura di spesa (come stabilito dalla normativa di settore). Né ci sarà alcuna ripercussione sull'attività amministrativa (che, anzi, potrà essere migliorata e velocizzata da un arbitro terzo, il commissario), atteso che durante il periodo di scioglimento, il commissario assume tutti i poteri degli organi del comune (sindaco, giunta e consiglio); in virtù di tali poteri, infatti, il predetto può compiere qualunque atto, sia di ordinaria che di straordinaria amministrazione".

Pungente la chiosa del consigliere dimissionario: "non si comprende se talune affermazioni riportate nel comunicato sono il frutto di “sana” ignoranza o del deliberato tentativo di sviare dal vero. Probabilmente sono solo dettate solo dal timore di non poter gestire dalla “plancia di comando” l’amministrazione della “cosa pubblica” nei prossimi mesi, in prospettiva delle venture elezioni comunali. Se in tutta questa vicenda c'è qualcosa di pretestuoso questo è solo il contenuto del comunicato di cui innanzi, che artatamente tradisce la verità, cercando di distogliere l'attenzione dalle effettive responsabilità di chi è protagonista assoluto di tale stato di cose. E di ciò non può dolersi con alcuno".

C.STAMPA

 
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