Non è bastato ad “ignoti” che l’area fosse indicata come ZPS e SIC (IT 8050038), e fosse anche considerata geosito -” Grotte costiere di Cala del Cefalo"- del Parco entrato tempo fa nella rete dei Geoparks internazionali per la sua alta valenza geologica, paleontologica e stratigrafica. Vi si trovano infatti grotte preistoriche di 700 mila anni fa.
Non si è tenuto conto che le pareti rocciose del Sito avessero una particolare importanza conservazionistica in quanto ospitano due specie floristiche e due specie di chirotteri elencati nell’Allegato II della Direttiva Habitat, oltre a specie avicole elencate in Allegato I della Direttiva Uccelli (Falco pellegrino, Avicola, Monachetta, Rondine di montagna, Culbianco, Passero solitari), e vi vegetino la Primula palinuri e Garofano delle rupi.
Nella suddetta zona sono vietati pertanto gli interventi di “esecuzione di movimenti o livellamenti di terreno, anche di modesta entità o di qualsiasi altra modifica dell’andamento morfologico naturale”.
Tuttavia a novembre 2012, di notte, si è spianata con la ruspa l’area davanti alle grotte preistoriche, liberandola dalla vegetazione e dai massi franati dalla falesia soprastante, indicata a grave rischio idrogeologico (una frana avvenne tempo fa e un’altra molto recentemente), spargendo sul terreno spianato una grande quantità di pietrisco. Successivamente nel luglio del 2013 su quell’area è stato infatti realizzato un parcheggio per autovetture, con tanto di catene amovibili e gabinetti chimici.
L’accaduto è stato tempestivamente segnalato e denunciato alle autorità competenti dalla sezione locale di Fare Verde onlus. Il 24 ottobre 2013 l’Ente Parco tuttavia ha comunicato all’associazione che gli accertamenti effettuati dal CFS poco dopo non rilevavano la presenza di un posteggio nella località segnalata, malgrado le foto della segnalazione parlassero chiaro.
Una comunicazione pervenutaci recentemente avverte finalmente che il presunto abuso sull’area protetta è “già oggetto di due accertamenti nell’ambito di Procedimenti Penali“ della Procura.