SALERNO, DERUBATA LA SUOCERA DEL MINISTRO ROTONDI
Ancora un furto in appartamento. Questa volta, a finire nel mirino di delinquenti senza scrupoli è stata la signora Marina Caprio, suocera del ministro per l´attuazione del programma di Governo, Gianfranco Rotondi. Sabato sera i ladri si sono introdotti nella sua abitazione, a Salerno a Torrione alto, portando via gioielli per un valore di migliaia di euro. La signora, si trovava con le sue nipotine quando è rincasata e, per una manciata di secondi, non si è scontrata con i balordi che le hanno sottratto preziosi e ricordi. «Ho ancora tanta paura per quello che sarebbe potuto accadere» racconta sotto choc. E lancia un appello: «Si tengano tutto, ma almeno mi rendano la fede di mio marito che non c´è più». • Il colpo è stato messo a segno presumibilmente tra le 20 e le 21, ora in cui la signora Caprio è rientrata in casa. «Ero uscita con mia figlia - racconta la donna - Siamo state prima in paese, poi a Battipaglia a fare visita ad alcuni familiari. Nel frattempo, intorno alle 18.30, mio figlio era stato a casa mia per farsi la doccia, visto che a Cologna dove abita l´acqua mancava. E´ andato via ed era tutto a posto. Io sono rientrata alle 21 con le mie nipotine. Sono entrata in cucina e ho visto che la maniglia del doppio infisso era stata manomessa. Inizialmente ho pensato che mio figlio l´avesse rotta. Poi ho immediatamente mangiato la foglia. Sono corsa in camera da letto e ho trovato tutto a soqquadro». La casa era stata messa sotto sopra: tiretti rovesciati, armadi aperti, sedie capovolte. «Credo che fossero ancora in casa quando sono entrata. E´ stato solo un colpo di fortuna se non ci siamo scontrati. Ho ancora i brividi, con le bambine piccole, non oso immaginare quello che sarebbe potuto succedere». A confermare la tesi della signora Caprio, il fatto che i malviventi abbiano lasciato in casa tutta l´argenteria: è dunque probabile che non c´è stato il tempo materiale di arraffare i pezzi del servizio. Però sono riusciti ad individuare il posto dove la donna custodiva gli oggetti d´oro ed hanno fatto man bassa. «Era l´oro accumulato in una vita. Gli orecchini con i brillanti, un bell´anello, una medaglia di mio suocero e tante altre cose. Che peccato. Che dolore. Ma il mio rammarico maggiore è che si sono portati via le fedi di nozze. Sono vedova. Mio marito Giuseppe Spatola non c´è più e quella fede era un ricordo. A questi delinquenti voglio dire che possono tenersi tutto, ma che almeno mi restituiscano quella fede. Per loro avrá un valore modesto. Per me ha invece un valore incommensurabile». La signora è preoccupata: «Vivo sola e in casa ci sto poco. Mia figlia Maria Grazia, la moglie del ministro Rotondi, ha tre bimbe piccole, di cinque, tre e un anno e mezzo. Io sono spesso da loro per aiutarla. Sono certa che i ladri lo sapevano, perciò hanno agito a colpo sicuro». Il giorno precedente, era stata ripulita una villetta di via Cupa Clarizia, ad Ostaglio, a conferma di una escalation criminale che non sembra stopparsi. «Servono più controlli», rivendica la vittima. Sul caso indaga la polizia. (b.c.) La Città







