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ARTE MEDICA: ASPETTO PSICHICO DEL FEGATO

Il fegato non sopporta le limitazioni: più la persona viene limitata e compressa più tende a sfuggire e sfidare.

📅 martedì 4 marzo 2014 · 📰 SaluteCilento

04032014 castellabate articolo floriana
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foto autoredi Floriana Iuliano | Blog

Secondo la visione della Medicina Tradizionale Cinese, i singoli organi albergano le anime vegetative, cioè degli aspetti psichici specifici: "il Cuore conserva Shen, il Polmone Po, il Fegato Hun, la Milza Yi, il Rene Zhi".

L'anima eterea, chiamata HUN, è l'aspetto mentale-spirituale del Fegato.

Il carattere HUN contiene la radice Gui che significa "fantasma" e la radice Yun che vuol dire " nuvola". L'ideogramma antico raffigura una forma umana vaporosa, un fantasma. Rappresenta l'uomo dopo la morte, gli spiriti, i fantasmi. Nella letteratura classica si ritrovano i Gui come "spiriti della terra" in opposizione agli Shen "spiriti del cielo". Le nuvole dell'ideogramma rappresentano l'esito dell'umidità strappata alla terra dal calore e dall'attrazione del cielo; esse si muovono liberamente secondo il volere dei soffi nella volta celeste, diffondendo sulla terra le loro onde benefiche. Gli spiriti della terra e le nubi costituiscono gli HUN: i mani degli antenati. Gli HUN , anime spirituali, ragionevoli, risiedono nel fegato e lo caratterizzano; legati al legno, alla primavera, accompagnano tutto ciò che nasce, idee e cose, facendole volteggiare come le nuvole nel cielo, donando loro leggerezza e dinamismo proprio.

Gli HUN sono l'espressione dei soffi yang, sottili e leggeri, hanno la tendenza di elevarsi alla morte, essi ritorneranno al Cielo. Durante la vita essi si elevano in conoscenza, sensibilità, spiritualità, immaginazione, sogni, fantasticherie, contemplazione, purchè essi siano ben radicati nello yin, che li tiene fortemente, impedendo che essi si ricongiungano al Cielo troppo presto.

Il Fegato ha una natura profonda Yin: è un grande tesaurizzatore, è il custode del sangue. Questo sangue sarà per gli HUN una sede ideale, perché da' loro un luogo dove stabilirsi, come si dà un nido o un trespolo agli uccellini del cielo.

Reciprocamente gli HUN sono partecipi della qualità spirituale del sangue.

Il reale della vita di un uomo sono l'andare e il venire degli spiriti. Essi solo sono capaci di raggiungere le disposizioni naturali profonde, solo essi sono abituati a parlarmi di me stesso, a permettermi di incontrare gli altri esseri intimamente. Gli HUN godono della libertà degli spiriti, assicurano gli scambi che ci riconducono alla realtà e fanno evitare i deliri, l'aberrazione e la perversione. Gli HUN devono essere ben ancorati nella realtà materica del sangue epatico, pena la perdita del contatto col "suolo reale sotto le celesti nuvole" e conseguente disorientamento psicoemotivo in deliri, psicosi, allucinazioni e farneticazioni.

Gli HUN definiscono il continuo movimento di "andare e venire" che in ogni istante determina il fluire armonico del QI, fa acquisire dinamicità agli Shen verso le scoperte del mondo esterno e l'introspezione del mondo interiore.

Gli HUN esprimono le facoltà immaginative, creative, progettuali ,divinatorie ed oniriche perché " penetrano leggere nei sogni e nell'intelligenza" durante il sonno Rem.

Durante la veglia si ha difficolta' a comunicare con gli HUN , in quanto ci sono molteplici limiti che gli esseri oppongono e che rendono gli spiriti opachi. Lo HUN è l'aspetto psichico del fegato che controlla l'immaginazione e tutto ciò che è collegato alle immagini.

HUN è la possibilità di andare e venire il più lontano possibile ( inconscio-vista-fantasia-muscoli-unghie).

Lo HUN è l'andata e il ritorno tesi all'esplorazione e alla sfida. Lo HUN influenza la capacità di pianificare la vita e di darle degli obiettivi. La necessità del legno è trovare il cuore vuoto e calmo, solo così gli HUN potranno produrre strategie, combattimenti, fantasie, evitando il delirio e la follia.

Il fegato se persegue un obiettivo strategico riesce a vincere la propria utopia erratica per una fine ideale arrivando a scegliere il dovere rispetto al piacere. Il fegato non sopporta le limitazioni: più la persona viene limitata e compressa più tende a sfuggire e sfidare.

Una mancanza di direzione nella vita e la confusione mentale possono essere paragonate al vagare dello HUN nello spazio e nel tempo. Se il sangue del fegato è fiorente, lo HUN è saldamente radicato e può aiutarci a programmare la vita con saggezza e lungimiranza. Se il sangue del fegato è debole, lo HUN non è ancorato e non è in grado di fornire un senso di direzione nella vita. Se il sangue del fegato o lo yin del fegato sono molto deboli, lo HUN può lasciare il corpo temporaneamente durante il sonno o prima di addormentarsi.

Chi ha un grande vuoto di yin può provare la sensazione di galleggiare nell'aria nei pochi istanti prima dell'addormentamento: è il fluttuare dello HUN non radicato nel sangue e nello yin.

Si può avere una sensazione di paura di notte in tali casi. Patologie estreme di HUN si possono riconoscere nelle condizioni psicotiche con allucinazioni : sganciato dalle delimitazioni che pone la materia, l'immaginazione di HUN diventa pensiero isolato, che arriva a creare le sue proprie percezioni, allucinando.

Come la fiamma brucia la materia, HUN " può consumare il Jing : un eccesso di immaginazione scioglie il legame con il reale e il concreto, sostituendo l'illusione alla realtà. Può identificarsi anche con una idealità dello spirito che rinnega i bisogni del corpo , come avviene in caso di anoressia.

" Se si riesce a far sì che il Cuore sia completamente vuoto, allora sarà necessariamente limpido e tranquillo e in sogno si raggiungerà il punto critico tra la vita e la morte e la conoscenza giungerà a grandi profondità". Zhang Jiebin, Leiyng ( Classico delle Categorie) : è l'estasi dei mistici.

LA FOTO “CASTELLABATE NUVOLE” è stata realizzata da Giulio Grimaldi

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