"CON LE PERIFERIE NEL CUORE" IL PONTEFICE VERO COSTRUTTORE DI PONTI
 
           di Marisa Russo | Blog
di Marisa Russo | BlogAd un anno dalla sua elezione, possiamo affermare che si è realizzata in pieno con Papa Francesco l’etimologia della parola Pontefice, Pontifex ovvero pontem facere, Colui che costruisce il ponte, i ponti tra popoli diversi, tra culture diverse, tra conoscenze diverse, tra religioni diversificate, tra esistenze diverse, ponti d’amore, di comprensione verso l’essere umano, contro ogni emarginazione.
Il libro dall’esplicativo titolo, "Con le periferie nel Cuore", scritto dal giornalista RAI Raffaele Luise racconta le scelte innovative di Papa Francesco, da quella di vivere a Santa Marta ad ogni suo gesto, simbolo, affermazione, ma inserisce anche il pensiero di personalità del mondo della cultura e del pensiero da Leonardo Boff a Vito Mancuso, da Massimo Cacciari a Gustavo Zagrebelski, a riprova di quanto Bergoglio stia incidendo non solo sulla Chiesa ma sulla società tutta.
Sarà presentato in un incontro con Sua Eccellenza Monsignore Ciro Miniero, Vescovo di Vallo della Lucania, con il dottore Massimo Milone, direttore di RAI Vaticano e don Damiano Modena, docente dell'ISSR, modererà Maria Rosaria Lo Schiavo.
Papa Francesco ha dato origine ad una nuova Pasqua, ad una profonda Rinascita nella Chiesa, introducendo atteggiamenti e posizioni che hanno destato l'attenzione del mondo.
Questo pontificato sta incidendo profondamente nel tessuto sociale, anche al di fuori degli ambienti ecclesiastici.
Papa Francesco, afferma Luise, rende visibile il Vangelo e rilancia lo spirito del «Patto delle catacombe» per una Chiesa serva e povera (siglato il 16 novembre 1965, pochi giorni prima della chiusura del Concilio Vaticano II, da una quarantina di padri conciliari dopo la celebrazione dell’Eucaristia nelle catacombe di Domitilla, a Roma).
Questo Pontefice diffonde la cultura dell’incontro, auspica al pastore che “puzzi” di pecore, sua espressione forte, ancora con linguaggio simbolico, al pastore che non si ponga dall’alto, con distacco, punendo e creando barriere, ma si unisca a tutti, coinvolto da quelle loro emanazioni, energie umane di varia natura, per magari aiutarle a trovare un migliore equilibrio, ma anche per recepirne i disagi, le difficoltà, le sofferenze, le diversità.
E’ il Papa che rifiuta l’esteriorità, la ricchezza, lo sfarzo, per trovare la verità e complessità dell’essere ed invita alla vera comunicazione, in questa epoca, in questa società detta della “comunicazione”, ma che si realizza per lo più in senso verticale, dall’alto in basso per plagiare, che in realtà è incapace di veramente comunicare in orizzontale tra gli esseri.
Molti già lo amano, tanti si riavvicinano alla Chiesa, ma purtroppo proprio tra i sacerdoti c’è chi si oppone con parole e comportamenti, chi è incapace di condividerne il valore e l’impostazione, di vivere e diffondere la spiritualità, ma capace solo di ostracismo ed esaltato dal fascino dell’oro e dei paramenti vistosi, chiuso in una spietata incomunicabilità, è avvolto tra regole codificate con la pretesa che debbano essere valide per tutti ed in ogni occasione.
E’ il Papa che, contemporaneamente, torna all’origine della parola di Gesù e diviene moderno nel comprendere la necessità attuale di contenuti, di rispetto, di essenzialità, nella profonda accettazione anche della “biodiversità” di nascita e di percorso esistenziale.
Papa Francesco chiese nel presentarsi al popolo che attendeva la benedizione del nuovo Papa, “una preghiera di voi su di me”, consapevole del suo difficile compito, pieno di ostacoli……. preghiamo per lui affinchè riesca ad illuminare anche chi resta nel buio!
 
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