Frane, Anas chiude l'Amalfitana Sant'Arsenio: ospedale allagato
Allagamenti a Battipaglia, Eboli e Capaccio
L’Anas ha disposto la chiusura della strada statale 163 «Amalfitana», in località Cetara, in provincia di Salerno, in seguito al maltempo che si è abbattuto sulla Campania. La limitazione al traffico, già in vigore dall’ una della scorsa notte, è dovuta in particolare ad una frana di detriti provenienti da un costone che ha invaso l’intera carreggiata. A causare la frana, secondo i primi accertamenti, sarebbe stato il cedimento di opere di proprietà privata, a monte, ed in particolare, di alcune «macerine», ovvero i caratteristici muretti a secco della Costiera Amalfitana. Al momento non risultano feriti o coinvolgimenti di mezzi in transito. Il personale dell’Anas, intervenuto sul posto insieme a vigili del Fuoco e carabinieri, ha provveduto alla chiusura della statale ed alla deviazione del traffico sui percorsi alternativi. I veicoli provenienti da Napoli e Vietri diretti a Cetara vengono deviati sulla viabilità provinciale (Valico di Chiunzi) per poi rientrare sull’Amalfitana.
Il maltempo continua a flagellare l'intero Cilento.
Tanto che inevitabile è stato lo sgombero, in via precauzionale, di un gruppo di abitazioni a Novi Velia e Perdifumo, nel Cilento: misura disposta in seguito ad una serie di smottamenti verificatisi dopo le forti piogge di martedì. Una serie di frane, ma senza conseguenze per le persone, si sono verificate anche in Costiera amalfitana, nella zone di Cetara e sulla statale 163. È stato disposto il transennamento dell’area e la deviazione del traffico.
Anche ieri gli interventi dei caschi numerosi. I territori maggiormente colpiti sono il Vallo di Diano e il Cilento, con l'allagamento dell'ospedale di Sant'Arsenio, la chiusura delle scuole a Montesano sulla Marcellana e tre famiglie evacuate a Pisciotta. Non se la cava meglio la piana del Sele, anche se la situazione, almeno per il momento, non desta preoccupazioni. Situazione sotto controllo anche a Salerno, dove, dopo le forti mareggiate di domenica scorsa, il litorale sembra quasi al sicuro. Diversamente dalle strade statali e provinciali, invece, che hanno subito deviazioni e restringimenti di carreggiata, con notevoli disagi alla viabilità. Nel Vallo di Diano le piogge battenti di ieri hanno provocato danni all'ospedale di Polla- Sant'Arsenio, scoperchiando parte del tetto del presidio ospedaliero. L'acqua ha invaso il secondo e il terzo piano dove si trovano i reparti di oncologia e malattie infettive.
Per fortuna i pazienti non hanno subito danni, ma la direzione generale comincia a contare i danni subiti dalle attrezzature e dai macchinari medici. E' stato necessario l'intervento di una squadra dei vigili del fuoco per impedire che la situazione potesse degenerare. Allarme neve a Montesano sulla Marcellana, dove il sindaco Antonio Manilia ha ordinato la chiusura delle scuole. A Sassano, invece, paura per un incendio improvviso, forse causato da un fulmine, divampato in una struttura di cemento e legno adibita a fienile. Le fiamme hanno distrutto due macchine agricole e numerosi attrezzi di lavoro. Cilento sotto assedio di raffiche di vento e piogge incessanti è stato, ancora una volta, il comune di Pisciotta, dove il sindaco Cesare Festa ha fatto evacuare tre famiglie, una in località Borgo e altre due nella zona di Gozzipuodi a Marina di Pisciotta. E' stato lungo la fascia costiera che, ieri sera poco prima delle otto, si è registrato lo smottamento di massi più pericoloso. Una parte consistente della collina è venuta giù lambendo due abitazioni e trascinando a valle due alberi di grosso fusto. Sono stati attivati vigili del fuoco, protezione civile e il genio civile. La strada provinciale è stata chiusa.«La situazione è tragica — incalza il primo cittadino — perché ci sono smottamenti di massi continui. Non facciamo in tempo a rimuoverli da una parte che dobbiamo subito correre da un'altra».
Da ieri, martedì, a Pisciotta sono al lavoro anche i tecnici inviati da Palazzo S. Agostino. Eppure, caschi rossi, tecnici e gente comune non bastano a monitorare il territorio. «Sono in contatto costante con la Protezione civile, ma — ammette arrabbiato e deluso Cesare Festa — la verità è che non c'è quella partecipazione operativa che la situazione richiede. Noi chiediamo la presenza continua di Protezione civile, genio civile, vigili del fuoco e quan-t'altro, ma qui mi sembra che ci sono solo sigle, perché poi tocca a noi, gente comune, fronteggiare con i nostri modesti mezzi le emergenze e tutelare il territorio. Sono tre giorni che facciamo i postini. Inviamo solo fax a tutti gli organi competenti per chiedere aiuto e vi assicuro che la lista dei destinatari è chilometrica, ma sui luoghi colpiti dalle frane ci siamo solo noi». Problematica la situazione anche nella Piana del Sele. Allagamenti e infiltrazioni d'acqua a Battipaglia, Eboli e Capaccio . Ad avere la peggio sono gli esercizi commerciali, tanto che alcuni di questi, a Battipaglia, sono stati costretti a chiudere. Nella cittadina capofila della piana del Sele, i caschi rossi monitorano costantemente il livello dell'acqua che, in alcune zone, ha raggiunto il mezzo metro d'altezza. Disagi lungo tutte le strade provinciali e statali. La strada provinciale che da Marina di Casal Velino conduce a Acquavella è stata chiusa al traffico per un paio di ore, poi la circolazione è ripresa ma solo su un lato della carreggiata. Deviazioni anche sulla statale 18 nei tratti di Marina di Camerota e di Policastro. Ieri pomeriggio, intanto, è stata chiusa al traffico, a causa di una frana, anche la stradale provinciale 61 che da S. Maria di Castellabate porta a Castellabate.
Angela Cappetta







