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Dove sono i Diego Della Valle cilentani?

Il Cilento ha bisogno di mecenati

📅 martedì 13 maggio 2014 · 📰 AttualitàCilento

13052014 articolo mautone 01
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foto autoredi Giovanni Mautone | Blog

Non è notizia fresca di stampa che dopo tre anni di cavilli burocratici e di battaglie finalmente il progetto di restauro e valorizzazione del Colosseo sia partito e sia ora nel pieno del suo svolgimento. Non è una novità nemmeno che a finanziare questo progetto sia stato Diego Della Valle,uno dei più facoltosi imprenditori nel settore calzature (amministratore delegato e azionista di maggioranza di Hogan e Tod’s). Resta solo da capire come mai questo sia a tutt’oggi, per quanto ne sappiamo, un evento isolato. Unico nel suo genere. Inimitato.

Male, molto male. Addirittura pessima come notizia. Perché senza scomodare grandi nomi dell’industria e della politica italiana, e senza scomodare nemmeno chi rappresenta nel nostro territorio la classe abbiente, ci rendiamo conto benissimo di come lo stesso gesto compiuto da Della Valle possa essere emulato anche oggi stesso da centinaia di altri cittadini italiani desiderosi di mostrare fattivamente il loro spirito patriottico e quanto realmente tengano allo sviluppo e alla crescita del loro Paese.

Non si tratta di fare la ramanzina a nessuno, tantomeno di dubitare sulle sincere parole di affetto spese da tanti nei confronti del loro territorio ma semplicemente di puntare l’attenzione, aprire gli occhi, suggerire attraverso queste parole la messa in atto di un gesto che forse l’Italia aspetta silenziosamente da tanto tempo. Un Italia che dopo secoli di lustro ed eccellenza a livello europeo e mondiale viene oggi derisa e maltrattata dagli stessi suoi abitanti e dagli ospiti che poco generosamente ne approfittano per derubarla della sua ricchezza, accumulata con fatica e devoto lavoro. Un Italia che ha faticato negli anni a mantenere ciò che gli italiani stessi, anche se sotto nomi e dominazioni diverse, hanno edificato e tramandato ai posteri. Un Italia che da sola non è nient’altro che terreno, acqua e vegetazione ma che grazie alla buona volontà e al sacrificio potrebbe recuperare quel patrimonio e farlo fruttare come è giusto che sia.

Pensate a quanto bello sarebbe se anche nel Cilento uno o più imprenditori (o proprietari terrieri, o meglio ancora un discendente di una famiglia nobile) prendessero in carico la gestione dei lavori al manto stradale; e se un altro si occupasse del decoro delle aree archeologiche; un altro ancora potrebbe commissionare il controllo e la pulizia delle aree verdi del Parco spesso trasformate in discariche. Chi sa nei singoli comuni quanto bisogno ci sarebbe dell’intervento di un privato che ne avesse le possibilità, magari per restaurare semplicemente una chiesa o completare la costruzione di un impianto sportivo.

È un compito che spetta ai politici, allo Stato, diranno in tanti. È vero; ma è anche vero che i politici rappresentano la nostra voce e i nostri bisogni, e anche un po’ noi stessi. Quindi che male c’è nel realizzare da soli quello che chiediamo di fare agli altri? Diego Della Valle non ha nessun incarico politico e ha votato eleggendo i suoi rappresentanti come noi, eppure ha commissionato il restauro del più importante monumento d’Italia. Ed è corretto che, al termine dei lavori gli venga riconosciuto il giusto merito un po’ come si faceva una volta con i mecenati, coloro che commissionavano ai pittori o scultori dell’epoca le stesse opere che ora attendono cura e attenzione. Anche nel Cilento esistono dei Diego Della Valle che verranno ricompensati se decideranno di agire allo stesso modo. In cilentano si usa dire “chi vole vae e chi non vole manna” ( chi vuole va, e chi non vuole manda).

Scegliamo da che parte stare allora!

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