Menu
Cerca Effettua una ricerca

📰 Categorie

📍 Località

SALERNO, MARE INQUINATO FRA IL CILENTO E PARTE DELLA COSTIERA AMALFITANA

📅 mercoledì 18 febbraio 2009 · 📰 AmbienteCilento

Null
Credits Foto

I fiumi continuano ad inquinare il mare della provincia di Salerno. I nuovi prelievi dell´Arpac, quelli in base ai quali, la prossima estate, saranno disposti i divieti di balneazione, confermano l´allarme lanciato da tempo dai Verdi ambiente e società e da Legambiente sull´assenza o l´inadeguatezza degli impianti di trattamento delle acque reflue lungo i corsi d´acqua dolce che attraversano il territorio e finiscono a mare. Gran parte dei punti dove coliformi fecali e colibatteri pregiudicano una nuotata, infatti, sono quelli in prossimità delle foci. Partendo da nord, il primo imputato è il fiume Dragone. Inquina lo specchio d´acqua davanti all´omonima spiaggia, ad Atrani. Il Regina Minor sporca le acque marine di Minori in tre punti, dove è vietata la balneazione. A Cetara tuffi proibiti davanti alla spiaggia interna al porto. Mare off limits in tre tratti a Vietri sul Mare. Colpa del fiume Bonea, che porta alla foce acque non depurate. Non stanno meglio l´Irno e il Picentino. Pure essi ricevono acque non depurate e, a loro volta, pregiudicano la balneabilità del mare tra Salerno e Pontecagnano. Asa, Tusciano, Idrovora rendono off limits il bagno tra Pontecagnano, Battipaglia ed Eboli. Divieto di balneazione anche a Capaccio all´altezza delle foci del Sele,del Capo di Fiume e del Solofrone. Proseguendo verso il Cilento, l´Arpac segna in rosso due punti di costa nel comune di Agropoli: foce Solofrone e foce Testene. A Castellabate e Montecorice mare proibito nel tratto del Vallone Arena. Più a sud, nel comune di Casalvelino, colibatteri e coliformi impazzano in prossimità della foce del fiume Alento. A Pisciotta non si nuota all´altezza del Vallone San Macario, a Scario nel mare di fronte alla spiaggia all´uscita del porto. Infine, divieto di balneazione a Santa Marina e Centola, in prossimità delle foci dei fiumi Bussento e Lambro. I nuovi dati dell´Arpac confermano, sostanzialmente, quelli di 12 mesi fa, a testimonianza che la questione dei depuratori è ancora lontana dall´essere affrontata, in provincia di Salerno. «Proprio questo è il dato più sconfortante», dice Michele Buonomo, presidente regionale di Legambiente. «Ogni anno si lancia l´allarme sull´inquinamento provocato dai fiumi, trascorrono 12 mesi e ci si trova al punto di prima. L´unico dato positivo del 2009, rispetto al 2008, è che pare sia avviato il processo per l´appalto dell´impianto di depurazione delle acque del fiume Bonea. Se non ci saranno intoppi, entro fine anno dovrebbe essere aggiudicato. Poi il nulla ». Cinque anni fa i Verdi ambiente e società realizzarono un monitoraggio della qualità delle acque dei fiumi che scorrono nel Parco del Cilento. Risultò che su 128 Comuni, ben 47 avevano depuratori privi dell´autorizzazione della Provincia e 15 non ne avevano affatto. «Non è cambiato granché, rispetto ad allora», si rammarica Paolo Abbate, il referente per il Cilento dell´associazione ambientalista. Secondo i Vas, in mancanza di interventi strutturali e di impianti moderni ed efficienti di trattamento delle acque, la prossima estate sono destinati a ripetersi i casi già segnalati in passato da alcuni turisti: chiazze marroni e schiuma a deturpare il mare cilentano, perfino nei tratti più suggestivi della costa. Fabrizio Geremicca, Corriere del Mezzogiorno

Fonte: corrieredelmezzogiorno.corriere.it

Cilento Notizie su GNews
Leggi il nostro regolamento dei commenti prima di commentare.