Controlli Arpac, nel Cilento mare vietato in prossimità dei corsi d'acqua
L’Arpac (Agenzia regionale protezione ambientale della Campania), ha effettuato dei prelievi di acque lungo le coste della Provincia di Salerno, per verificare lo stato di inquinamento e, di conseguenza imporre dei divieti di balneazione nelle zone maggiormente a rischio, in vista della prossima estate. Un dato è costante: i tratti di costa più inquinati, sono quelli in prossimità delle foci dei fiumi
. A Capaccio, divieto di balneazione in prossimità delle foci del Sele e del Solofrone. Per quest’ultimo corso d’acqua che segna il confine tra Agropoli e la città dei templi, la balneabilità è interdetta nei tratti di costa di entrambi i comuni. Sempre Agropoli, altro punto rosso si ha in prossimità del Testene. Anche qui, balneabilità vietata.
Non se la passano meglio i comuni più a Sud del Cilento: mare proibito in prossimità del Vallone Arena a Castellabate e Montecorice, mentre chi vorrà tuffarsi a Casalvelino, dovrà stare attento alle acque dove sfocia il fiume Alento per la presenza di numerosi colibatteri e coliformi che, senza difficoltà, gli esami dell’Arpac hanno evidenziato. A Pisciotta non si nuota all´altezza del Vallone San Macario, a Scario invece nel mare in prossimità della spiaggia che si trova all´uscita del porto. Infine, divieto di balneazione a Santa Marina e Centola, in prossimità delle foci dei fiumi Bussento e Lambro.
«Ogni anno si lancia l´allarme sull´inquinamento provocato dai fiumi - dice Michele Buonomo, presidente regionale di Legambiente - trascorrono 12 mesi e ci si trova al punto di prima».







