Due secoli di Guardia di Finanza in un libro
Grazie alla sua peculiare pozione geografica, ha garantito per secoli i traffici marittimi con il Mediterraneo, ma anche la difesa militare del golfo di Salerno. Il ruolo di Castellabate, quale crocevia di culture, traffici e operazioni militari, nonché il suo speciale rapporto con i finanzieri sono illustrati nel volume “La Guardia di Finanza a Castellabate in due secoli di storia italiana (1808-2005)”. L’opera, pubblicata dal Museo storico della Guardia di Finanza di Roma, è stata realizzata dal tenente Gerardo Severino e dal docente Vincenzo Caputo, sarà presentata sabato 12 maggio alle ore 17 nel salone d’onore di Villa Matarazzo in Santa Maria di Castellabate. Interverranno il sindaco Costabile Maurano, il generale C.A. Luciano Luciani, presidente del Museo storico della Guardia di Finanza, gli autori.
«Castellabate ospitò, da data immemorabile, speciali milizie doganali: i cosiddetti “Soldati delle sbarre”, in seguito Guardie doganali e Guardie dei dazi indiretti del Regno delle due Sicilie, grazie ai quali il contrasto al fenomeno del contrabbando, ma anche la sicurezza della navigazione e l’integrità dello Stato, furono egregiamente assicurati – spiega il generale Lucani nella presentazione al volume – Il profilo delle vicende legate a queste antiche milizie, poi sostituite dalle Guardie doganali del Regno d’Italia, quindi dalla Regia Guardia di Finanza, è fedelmente ricostruito nelle pagine di Gerardo Severino e Vincenzo Caputo».
Il libro, che nasce dal desiderio di fissare nella “memoria collettiva” la presenza delle Fiamme Gialle a Castellabate, è stato realizzato grazie al Museo storico del corpo, cui è demandata anche la gestione dell’Archivio storico della GdF, da cui sono tratti i documenti inediti contenuti nel libro. «Lo spunto per la ricerca storica da cui ha avuto origine il libro mi è stata offerta dal sindaco Maurano – racconta il tenente Severino - Nel dicembre 2004, nel tentativo di scongiurare la soppressione della brigata di Finanza a Santa Maria, mi invitò a redigere una cronistoria sulla presenza dei finanzieri nel nostro Comune. Emerse una storia interessante, fatta di uomini e di vicende, legata ad un territorio che è stato crocevia di culture millenarie».
Il volume abbraccia due secoli di storia italiana, dalla fine del Settecento al regno di Napoli, fino ai giorni nostri. Al corpo dei doganieri, istituito dal re Carlo III di Borbone, fece seguito il “Corpo delle guardie dei dazi indiretti”, voluto da Gioacchino Murat nel 1808. A tale istituzione sono legati importanti eventi storici che videro impegnati i finanzieri in alcune battaglie combattute proprio lungo la costa di Castellabate.
La loro presenza rivestì maggiore importanza dopo il 1861: con l’unità d’Italia, infatti, a Castellabate fu riconosciuto il rango di mandamento e il Comune fu sede di uffici amministrativi, giudiziari e doganali. Anche l’allora guardia doganale, titolo dal 1881 modificato in quello attuale, vi istituì reparti retti da ufficiali superiori, dai quali dipendevano numerose brigate e distaccamenti sulla costa da Agropoli a Palinuro.
I finanzieri di stanza a Castellabate, in due secoli di storia nazionale, hanno operato a difesa dell’erario ma anche per il bene della società che li ospitava. E hanno scritto pagine di valore e di altruismo, salvando numerose vite umane nei naufragi. Come il finanziere Mario Leonardi, medaglia di bronzo al valor civile nel 1974, per aver salvato due turisti che stavano per affogare nei pressi del Pozzillo. Ci sono poi i 5 finanzieri che persero la vita, dinanzi a questa marina, nel 1874, inabbissandosi con la loro imbarcazione.
Un’altra storia esemplare è quella del finanziere Domenico Niglio, che - l’8 settembre 1943 - invece di darsi alla macchia come tanti, prima prestò servizio nella brigata di Santa Maria, coadiuvando gli americani nelle operazioni logistiche e nella tutela dell’ordine pubblico, poi fu aggregato alla V armata e si comportò da eroe nel servizio di controspionaggio, sostenendo conflitti a fuoco e catturando molte spie nemiche.
 
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