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CASTELLABATE_ ”RICORDANDO LEONCAVALLO” L’ARTE LIBERA DA CONDIZIONAMENTI

Canto_Musica_Pittura_Costumi d’Epoca-Cimeli originali

📅 venerdì 27 giugno 2014 · 📰 Spettacoli-EventiCilento

27062014 ricordando leoncavallo
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foto autoredi Marisa Russo | Blog

(“Pagliacci”: il richiamo al dramma esistenziale tra realtà e finzione)

Sabato 5 luglio alle ore 21 nel Castello di Castellabate, la locale sezione Fidapa, Presidente l’attiva Enza Izzo, invita ad una serata Artistica dedicata al musicista Ruggiero Leoncavallo, con la prima Edizione di “Ricordando Leoncavallo”, con il Patrocinio del Comune di Castellabate e la presenza dell’Assessore alla Cultura Luisa Maiuri. Si auspica che seguiranno tante altre edizioni aderendo al mio Progetto di richiamo al musicista legato a Castellabate in un periodo della sua infanzia ed oltre, anche quale affermazione dell’importanza della LIBERTA’ in ARTE. Per il Maestro Ruggiero Leoncavallo, bistrattato a suo tempo dalla critica e dagli Editori per motivi non Artistici, nasce in Italia un fermento che vede l’impegno di voler recuperare attenzione alle sue opere. Castellabate deve fare la sua parte, impegnandosi come città d’Arte, per questo Artista che per più motivi fu da questo luogo influenzato.

Introducono la serata la Voce e la Chitarra del Maestro Leonardo Russo con la sua Composizione Musicale “Carlo Pisacane” per ricordare l’evento storico che determinò l’arrivo della famiglia Leoncavallo nel Cilento, a Sanza, da cui si trasferì a Castellabate per il clima maggiormente salubre. Infatti il padre Giudice Vincenzo fu inviato a Sanza per indagare sui responsabili della morte di Carlo Pisacane.

I costumi d’epoca dello stilista Arminio Tavola ed i dipinti “Pagliacci” ideati dalla sottoscritta contribuiranno al richiamo sul tema.

L’Orchestra Bandistica S.Cecilia, diretta da Leo Capezzuto, eseguirà con il soprano Tiziana Galdieri un Concerto con brani di Leoncavallo e di musicisti suoi contemporanei.

Il curatore del Museo Leoncavallo di Montalto Uffugo in Calabria, Franco Pascale, che ha recentemente ricevuto il Premio Nazionale Le Muse per l’impegno Culturale, porterà dei cimeli originali del Maestro, la sua bacchetta, spartiti ed altro. Ascolteremo la sua testimonianza certamente interessante per comprendere l’attuale interesse per il Maestro ed essere a conoscenza degli sviluppi del relativo Festival di Leoncavallo organizzato da tale Museo.

Castellabate fa bella mostra, nella Piazzetta del Centro Storico, di una grande lapide, inserita ad opera di Monsignor Farina, in ricordo di dove vivevano i genitori quando la mamma era in sua attesa e dopo il parto, quindi dove visse qualche anno della sua infanzia, dove spesso tornò e resta sepolta la sua sorellina Irene.Tuttavia alla lapide ed alle pagine scritte dal Monsignore non c’era stato seguito di iniziative che riproponessero Ruggiero Leoncavallo. Compositore di musica e libretti, musicista e letterato, merita più attenzione ed è invece, per lo più, conosciuto per la sola opera “Pagliacci”, mai forse ben compresa nel suo profondo significato, e la romanza “Mattinata”.

Al Convegno su Leoncavallo al quale fui invitata a Napoli alla Biblioteca Nazionale, i discendenti hanno ricordato un dolce quadretto familiare con il dodicenne Maestro che componeva un brano al pianoforte, accompagnato dalla cuginetta di sette anni, in casa della nonna, quasi un gioco che determinò la sua vita, tra memorie di profumi di ragù e melanzane della gastronomia napoletana che lo accompagnarono spesso, nessuno scrive o parla della sua permanenza a Castellabate dove spesso tornò. Amareggiato dal comportamento della critica e degli Editori, in particolare per il sostegno dato alla Boheme di Puccini e non alla sua, andò all’estero. A proposito della sua Bohème, ricordiamo che il suo libretto, attento anche alle problematiche sociali, si differenzia da quello dell’opera di Puccini, anche nel mostrare Mimì, non già ammalata all’inizio dell’opera, ma che si ammalerà in seguito per la sua povertà e morirà non avendo denaro per curarsi, chiara denuncia sociale!

Ruggiero Leoncavallo fu quindi spesso all’estero, dove si propose come Ruggero, eliminando la “I” con la quale era conosciuto in Italia! Lavorò a lungo a Parigi, scelse poi di vivere in Svizzera, dove è seppellito. Forse per il suo carattere irascibile, soprattutto per motivi politici e per motivi personali, per la sua irrequietezza, per non cercare effetti particolari da coinvolgere la massa e per altro, fu trascurato, ma anche per il suo sentire ed esprimersi con la musica poichè, da vero artista, rimase libero, non impedendosi momenti, composizioni, anche di carattere romantico, non seguendo in modo determinato sempre il filone verista, pur avendo nel prologo dei Pagliacci realizzato il principale e primo Manifesto del Verismo Musicale, anche se fece seguito all’opera verista “Cavalleria Rusticana” di Mascagni. Ora certamente, superati tali empèchements, la sua musica va rivisitata, recuperata ed offerta all’ascolto, anche Castellabate deve aderire a questo progetto di rivalutazione di questo Artista, anche per ribadire la LIBERTA’ IN ARTE!.

Pia

piazzetta centro storico Castellabate

FOTO STORICA: la famosa Piazzetta del Centro Storico di Castellabate dove si vede la exPretura, con lo stemma, nella quale operò il padre del Maestro Leoncavallo, giudice Vincenzo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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