ROFRANO, SITO DI TRAFERENZA NON IN REGOLA: RINVIATO A GIUDIZIO IL LEGALE RAPPRESENTANTE DELLA YELE S.p.a.
Al processo che si terrà a Vallo di lucania sono stati indicati come parte lesa, oltre al sindaco di Rofrano, il presidente nazionale di Fare Verde Onlus e il responsabile di Fare Verde Cilento.
L’associazione ecologista infatti inviò alla Procura il 27 luglio 2013 un esposto, accompagnato da numerose immagini, su probabili irregolarità nel sito di stoccaggio rifiuti di Rofrano, in località Molino Vecchio a pochi metri dal torrente Faraone e in pieno Parco nazionale.
L’indagine della procura, alla quale partecipò l’Arpac, rilevò – citiamo testualmente – “la presenza di rifiuti indifferenziati, differenziati e organici,ingombranti, Raee, rifiuti di plastica, rifiuti di demolizione, frigoriferi, televisori, guaine bituminose, pneumatici fuori uso, eccetera, posti in modo incontrollato, parte in cassoni privi di copertura e parte giacenti sull’area pavimentata e parte direttamente sul nudo terreno”.
Il sito era pertanto, “privo di qualsiasi sistema di impermeabilizzazione, di alcuna forma di protezione, regolamentazione acqua, sistema antincendio, sistema abbattimento odori per le matrici ambientali”, una discarica di rifiuti “in assenza della relativa autorizzazione”.
Furono proprio le lamentele dei numerosi cittadini e la vicinanza al fiume Faraone che si getta nel Mingardo, che spinse l’associazione Fare Verde Cilento a recarsi sul posto ed inviare l’esposto alla procura.
Illeciti in siti di trasferenza rifiuti di Vibonati e Sapri furono altrettanto segnalati negli anni passati da Fare Verde: segnalazioni a cui seguirono sequestri.
Questi fatti dimostrano purtroppo La “superficialità” nel gestire i rifiuti, a partire dalla produzione fino allo smaltimento degli stessi.
COMUNICATO STAMPA FARE VERDE CILENTO










