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“BENVENUTI AL SUD” ED ALTRI FILMS COMMENTATI DALLO PSICHIATRA: “CURARSI CON IL CINEMA”

S.Maria di Castellabate_ Presentazione del libro di Paolino Cantalupo alla Mostra dei libri Meridionali Giovedì 7 agosto ore 21 c/o Casa Santa Scolastica Via Pepi

📅 martedì 5 agosto 2014 · 📰 CulturaCastellabate

05082014 curarsi con il cinema
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foto autoredi Marisa Russo | Blog

Lo psichiatra Paolino Cantalupo, con le sue conoscenze di psichiatria e d’Arte, propone, in questo caso con l’Arte Cinematografica, una psicoterapia immaginativa curativa e, sopratutto, preventiva. La Comunicazione Artistica che emotivamente, tramite un progetto creativo, penetra nei fruitori acquista così ulteriore valore. Naturalmente è importante la selezione di films di registi e sceneggiatori capaci ed imparare a “penetrarvi”, affinando tale sensibilità.

Nella convinzione che la psicoterapia va riformulata, propone nuove metodologie.

“Se la parola è la rappresentazione raggelata dell’immagine”, come afferma Nietzsche, scrive Cantalupo, non può non esserci psicoterapia che si affidi unicamente alle parole!

Cantalupo, in questo periodo che tanto si parla di “identità”, nel timore di omologazione per i tanti rapporti tra nazioni e varie popolazioni, definisce, al contrario, il rischio che la strenua difesa di questa divenga chiusura, sino alla possibilità che possa divenire una patologia. “Identità” da idem, ovvero “stesso”, presuppone un’asfissia, una non evoluzione, l’incapacità di “Essere” in una infinità di possibilità!

I films propongono allo spettatore momentanei “cambi” di identità, seguendo i vari personaggi, immedesimandosi in questi si superano forme rigide di chiuse “identità”!

“L’uomo non è un’identità_ ribadisce Cantalupo_ ma una molteplicità mutante”.

Sono le paure che fanno rinchiudere la persona in una parte di sé per difendersi, creando una roccaforte che porta alla malattia.

“Il cinema propone la vertigine della moltiplicazione delle nostre possibilità esistenziali”, afferma. “Convivere tra uomini è possibile non accettando e tollerando le altrui identità, ma dismettendo ciascuno la propria”. E’ una visione interessante, ma che attribuisce al vocabolo “identità” una stretta definizione etimologica, che nel tempo ha acquisito un diversificato significato.

Richiama nel testo anche al valore dei sentimenti che gli esseri umani trovano sempre più difficoltà a vivere. ”Il nostro non è più il tempo della repressione sessuale, ma è il tempo della repressione sentimentale” scrive.

Il cinema aiuta anche in questa problematica: immedesimandoci nelle vicende dei protagonisti dei films, facendo funzionare i “neuroni specchio”, alimentiamo le emozioni e diveniamo più capaci di vivere i sentimenti anche nella vita reale!

I timori portano certamente all’apatia, alla mancanza di desideri, ma il desiderio è energia, energia biologica e che deve dunque sempre sopravvivere.

Il testo ha la prefazione di Valerio Caprara, valente critico cinematografico, e si conclude con varie schede critiche di Paolino Cantalupo di films selezionati.

Alla presentazione, tra proiezioni di scene di films, tra i quali vedremo anche scene da “Benvenuti al Sud”, l’autore di “Curarsi con il Cinema” ci condurrà in una lettura particolare di queste e nella consapevolezza dell’importanza delle loro visioni e delle scelte da effettuare.

Si invita gli interessati ad intervenire ed anche a formulare domande per un dibattito proficuo.

cinema

“L’Invenzione del Cinema”_Prima scena del primo films dei Fratelli Lumière_Murale Artistico: Ideazione e Direzione Artistica Marisa Russo_Realizzazione Michele Giglio

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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