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FICHI SECCATI A S.MARIA di CASTELLABATE

AMORE, MALIDIZIONE e GUERRA NEL LIBRO DI ELENA CARLOMAGNO

“Libri Meridionali”: Presentazione con canti il 21/8 ore 21 Casa Santa Scolastica Via Pepi 27

📅 lunedì 18 agosto 2014 · 📰 LibriCastellabate

18082014 fichi seccati
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foto autoredi Marisa Russo | Blog

Il titolo di questo libro richiama ad una tradizione cilentana di essiccare la locale produzione di fichi su graticci un tempo rigirati da coppie , in un rito che preannunciava un insieme, per il simbolo di fertilità di questo frutto dai tanti semi.

Quell’aggettivo “seccati” per il racconto sembra anche sottolineare un inaridimento del sentimento, ma che tuttavia conserva in sé la sua dolcezza. Le due parole racchiudono simbolicamente la sintesi delle vicende narrate, tra tradizioni, progenie, dolcezza vissuta poi stroncata, “seccata” dal fuoco disidratante delle difficoltà, ma conservata nella propria interiorità. La storia d’amore si svolge a Perdifumo, con riferimenti anche a Castellabate, alla Madonna del Soccorso di Punta Licosa ed alla Madonna della Pace, dal 1862, nel periodo postrisorgimentale di contrasti, di brigantaggio. Narra di un forte amore nato tra un’antenata dell’autrice cilentana ed un maresciallo dei carabinieri piemontese giunto per controllare la quiete turbata da insurrezioni ed attentati per la non accettazione del nuovo Stato. L’amore sarà contrastato violentemente dalla madre della fanciulla, rivelando una chiusura estrema che impedisce l’accettazione di uno “straniero” del Nord!! Ella giungerà a maledire la figlia e la sua discendenza per sette generazioni.

L’autrice Elena Carlomagno di Lauria (Potenza), ingegnere idraulico, si è impegnata ad evidenziare come “scorrono” con difficoltà le vite di persone avulse dai contesti politici, inconsapevoli di ciò che comunque li coinvolge, inutilmente cercando i propri “canali”, tra lotte e cambiamenti di potere, che influenzano anche coloro che non ne sono partecipi, condizionando la loro vita privata, stravolgendo abitudini, scelte, una stabilità sedimentata pur se fragile. E’ un uragano che penetra violentando sicurezze costruite, facendo “franare” costruzioni interiori di difesa, disorientando anche preconcetti, magari falsi, ma su cui poggiano equilibri rassicuranti.

E’ una storia d’Italia, ma vista dall’interno di una famiglia tradizionale, che non prende posizione politica, che è estranea al susseguirsi delle vicende di potere, ma che è egualmente travolta, non da stragi, non da bombe, ma da cambiamenti quotidiani, da inserimenti non accettati.

Il testo termina con la canzone “Era de maggio”, che sarà cantata dal Maestro Leonardo Russo con la sua chitarra, dopo un iter musical_canoro tra “Canti di Guerra e d’Amore” come il tema del racconto suggerisce. Costumi da Briganti dello stilista Arminio Tavola collaboreranno a trasportarci in quell’atmosfera, in quell’epoca!

libro

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