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Nasce la filiera della castagna della provincia di Salerno: più di 5000 aziende interessate

Con la nascita dei Distretti Rurali, diventata legge regionale, nasce la filiera della castanicoltura che parte dal cuore del Calore salernitano, terra del prezioso “marrone di Roccadaspide”

📅 martedì 9 settembre 2014 · 📰 EconomiaCilento

09092014 filiera castagna

Dopo la filiera dell'olio, del vino, ortofrutta e cereali, si delinea anche quella della castagna e abbraccia anche questa volta sia l'area del Cilento che la Costiera amalfitana. E' grazie alla nascita dei Distretti Rurali, Agroalimentari di Qualità e di Filiera delle Aree Interne e Protette della Provincia di Salerno - diventata legge regionale il 30 luglio - che un'aggregazione simile potrà prendere vita e diventare realtà.

E' il Comitato Promotore dei Distretti che fa capo all'Ente per lo Sviluppo Sostenibile “I Piccoli Campi”, a promuovere nell'ottica di uno sviluppo sostenibile legato alla qualità e alla reale produzione agricola sui territori, un'idea diversa di economia locale, dove i problemi di un settore si affrontano collettivamente facendo rete per essere competitivi verso un unico marchio territoriale d'area.

Di questo si è discusso in un incontro tenutosi a Castel San Lorenzo (presenti la gran parte degli imprenditori), territorio che insieme a Roccadaspide, a Felitto e Magliano Vetere, Monterforte Cilento e Stio, rappresenta, insieme a quella dell'Irpinia, il grosso della produzione campana. E non è poco se si pensa che solo in questa provincia, in base all'ultimo censimento, si registrano più di 5400 aziende agricole con castagneto.


In quest'area del Cilento è il “marrone di Roccadaspide” che ha avuto anche il riconoscimento dell'IGP nell'areale che comprende gli Alburni, il Calore salernitano e una parte del Cilento, ad essere per molte aziende il maggior prodotto “fonte di lavoro e reddito”, nonostante la forte crisi del settore “traumatizzato” dagli effetti (a volte anche devastanti) del cinipide che attacca i germogli delle piante e ne arresta la crescita vegetativa provocando così riduzione della fruttificazione.

“In questa lotta contro il cinipide – dichiara Rosa Pepe del CRA di Pontecagnano, parte attiva del Comitato promotore – dobbiamo essere tutti uniti, ed è questo anche il senso e lo scopo della creazione di una filiera”.

E perché anche un piccolo agricoltore dovrebbe aderire al Distretto e alla filiera? “La castagna di Roccadaspide è certificata, ma in realtà non ha un peso specifico in relazione all'identità locale, perché in rapporto alla produzione non ha un reale riconoscimento – spiega Anna Pina Arcaro, responsabile del Comitato Promotore - con il Distretto si potrà invece ottenere una forza, una propria fiscalità, un'organizzazione reale, un peso importante che servirà a rafforzare il settore e a risolvere le problematiche. Sarà questo il nuovo modello di sviluppo del territorio, altrimenti intere aree saranno destinate allo spopolamento”. Il prossimo incontro sulla stessa tematica si terrà in Costiera amalfitana.


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