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Parco del Cilento, frantoi inquinanti «Veleni nei fiumi Lambro e Mingardo»

📅 martedì 31 marzo 2009 · 📰 AmbienteCilento

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SALERNO - La denuncia è pesante: il 90% dei frantoi che operano nella zona del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano ha commesso gravi abusi ambientali, scaricando direttamente nei fiumi acque reflue provenienti dalle operazioni di molitura. Il dato emerge a conclusione dell’indagine del nucleo di polizia ambientale aggregato alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania nel territorio dei fiumi Lambro e Mingardo, nel basso Cilento mirata a evitare l’inquinamento ambientale dei corsi d’acqua provocato dagli scarichi reflui degli opifici.

L'intervento ha coinvolto tutti e dieci i frantoi ubicati nei pressi dei fiumi ed è durato oltre un anno, durante il quale la polizia ambientale ha setacciato palmo a palmo oltre 30 chilometri di fiume scoprendo che ben nove frantoi su dieci avrebbero commesso abusi. Sono stati scoperti anche veri e propri bacini artificiali creati dai proprietari di alcuni dei frantoi coinvolti nell’indagine, all’interno dei quali erano state scaricate tonnellate di sanza e acque di vegetazione, con il pericolo reale di inquinamento del terreno e delle falde acquifere sottostanti. Tra i reati commessi, inoltre, quello urbanistico-edilizio, dato che per quattro opifici non risultava neppure l’autorizzazione di destinazione d’uso. I frantoi, che producevano olio extravergine d’ oliva certificato «Dop», infatti, risultavano come «depositi agricoli». Tra i reati contestati, quelli ambientali, paesaggistici, urbanistici ed edilizi.

Fonte: corrieredelmezzogiorno.corriere.it

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