Per lo studioso Policicchio, Sapri visse benessere e vivacità religiosa nel periodo giovanile di Madre Leonia Milito
di Tonino Luppino | BlogNel corso delle manifestazioni in onore della Serva di Dio Madre Leonia Milito (1913-1980), nell' occasione del Centenario della nascita, ho ascoltato con vivo interesse la relazione del cultore di storia locale Ferruccio Policicchio (nella foto), originario Di San Pietro in Amantea (Cs) ma saprese d' adozione, sul periodo storico in cui Madre Leonia visse a Sapri, dopo la sua nascita nel 1913. Non ho potuto fare a meno, quindi, da attento cronista, di chiedere allo studioso copia della sua relazione.
Dopo aver ricostruito la discendenza della famiglia Milito, proveniente da Cava dei Tirreni, allietata dalla nascita della futura suor Leonia (nella foto), al secolo Maria Anna Michelina, Policicchio osserva che, grazie alla ferrovia, iniziò il benessere socio-economico di Sapri. E , al progresso civile e religioso (a partire dal 1926, a Sapri si svolsero molte attività religiose) contribuirono il Cavaliere Ufficiale Giuseppe Cesarino (1859-1923), filantropo e benefattore, con la costruzione dell' Istituto Santa Croce e della Casa del Buon Pastore, e Francesco Farano, che fondò un asilo infantile che portava il suo nome e fu mantenuto a sue spese.
"Maria Milito- aggiunge Policicchio- passò la sua fanciullezza presso l' Educandato di Sant' Antonio,e, non a caso, il 13 giugno fece la prima Comunione".
"Nel 1911, grazie a Nicola Rosa e Giuseppe Messano, arrivò il cinematografo e nacque il primo stabilimento tipografico denominato " L' Unione", diretto dall' avvocato Errico Guida. Su questo giornale, oltre a varie notizie, non mancarono fatti di cronaca, come quello della scarsa pulizia dei canali che attraversavano l' abitato". "L' acqua potabile, secondo Policicchio, con la realizzazione di tre pubbliche fontane a Piazza Plebiscito, in fondo a Via Nicotera e nel muro esterno della stazione ferroviaria, per servire gli abitanti di San Giovanni, giunse alla colletività con una forzatura e l' accusa di un' allegra gestione del Comune"." Quando l'Italia vestì la camicia nera- sottolinea lo studioso - Saprì se la cucì sulla pelle,e, nella seduta consiliare del 12 novembre del 1923, conferì la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini!".
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