AD AGROPOLI BABBO NATALE GIUNGE IN BARCA PER VEDERE I PRESEPI
di Marisa Russo | BlogIl Babbo Natale Mediterraneo, abbandonato il carro con le renne, giunge in anticipo nella marina Agropoli con la barca ed invita a visitare la Mostra dei Presepi esposta sino al 6 gennaio in Piazza della Repubblica, visitabile dal lunedì al venerdì dalle 16,30 alle 20,30 ed il sabato e la domenica anche di mattino dalle 10,30 alle 13.
La Befana invece forse sosta, protetta dalle solari tendine, nella piccola graziosa casetta in legno in attesa del suo giorno, anche se nei presepi i Re Magi con i loro doni già sono in procinto della grotta.

Con il Patrocinio del Comune di Agropoli, la settima edizione del Villaggio di Natale è sempre opera dell’Associazione Nova Arenosa, Presidente Giuseppe Boccuto.
Presente anche una Mostra di dipinti intitolata “Quanno nascette ninno” dal titolo della canzone di Sant’Alfonso dei Liguori, forse anche per ricordare, come alcuni affermano, la sua origine cilentana da parte materna.
Ad accoglierci il Consigliere Comunale Luigi Framondino, sempre impegnato in questa meritevole iniziativa, sorridente e disponibile pur tra le varie difficoltà inevitabili in ogni organizzazione.
I presepi, circa un’ ottantina, con varie impostazioni, diversi materiali, dai più tradizionali ad inserimenti in botte, boccioni, o fuoriuscente da un quadro incorniciato, innalzano un inno al tradizionale rito, in una calda atmosfera natalizia pur nel freddo clima.
Un plauso quindi ed uno sprone per immergersi sempre meglio in tali significative rappresentazioni, tra contenuti ed estetica.
Il Presepe è una rappresentazione di valore simbolico che con attenzione va eseguita ed osservata. Importante ad esempio è il personaggio detto Benino, ovvero il pastorello dormiente, che introduce al presepe in un richiamo al sogno dai tanti significati, eppure quasi tutti lo hanno omesso.
E’ un sogno che indica l’estraniarsi dalla realtà circondante per trovare in sé l’oltre, la Grande Verità.
Si è forse ispirato a tale personaggio Ulisse D’Andrea, però lo ha rappresentato come ubriaco con in una mano un boccione di vino e nell’altra la pizza! Lo ha ben eseguito artigianalmente, sia nelle fattezze che negli abiti, ha però mal interpretato il suo significato simbolico.

Benino compare con dolcezza nel piccolo Presepe, ma ben curato, di Maria Giglio, in una grotta, concentrazione delle energie, mentre la sacra famiglia è posizionata tra le colonne classiche che assumono anche valore simbolico della grandezza dell’Evento.

Quello di Benino è il sonno a cui fa riferimento anche Dante all'inizio del suo poema "tant'era pieno di sonno a quel punto che la verace via abbandonai", ovvero il “sogno” come condizione necessaria per penetrare nella “selva” della profonda conoscenza!

Museo di San Martino Napoli: Benino il pastorello dormiente

Dalla Mostra “Quanno nascette ninno” l’Opera di Carmela Di Menza
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