Velia in età Augustea: un convegno per illustrare nuovi scenari sulla storia del sito
di Giovanni Mautone | BlogOrganizzato dal Comune di Ascea in collaborazione con la Fondazione Alario, lo scorso sabato si è svolto un convegno dal titolo “Velia in età Augustea. Documenti e nuove prospettive di ricerca sulla base della più recente evidenza archeologica”. Durante il convegno, facente parte delle manifestazioni europee svolte in occasione del bimillenario della morte di Augusto, a intrattenere i numerosi interessati assiepati nell’aula presenti innanzitutto le istituzioni che hanno permesso la messa in essere di questa vera e propria lezione, ovvero il sindaco Pietro D’Angiolillo e l’Assessore alla cultura Vincenzo Pizza in rappresentanza del comune di Ascea che hanno illustrato insieme alla nuova direttrice del Parco Archeologico Maria Tommasa Granese i nuovi accordi stipulati tra comune e Soprintendenza. La dott.ssa Granese ha ribadito in questa occasione l'importanza degli eventi di promozione dell'area archeologica, come questo e quello della settimana scorsa, rinviato causa avverse condizioni climatiche al prossimo mese, per avvicinare e sensibilizzare la popolazione locale alla conoscenza del sito. La stessa auspica inoltre una maggiore promozione turistica del sito attraverso la cooperazione dei diversi enti territoriali affinché sia possibile far apprezzare sempre più questa importante ma poco valorizzata realtà archeologica.
A seguire gli interventi accademici fulcro dell’incontro: si sono succeduti i docenti Luigi Vecchio dell’Università di Salerno, Luigi Cicala e Giovanna Greco entrambi docenti presso l’Università Federico II di Napoli, che a turno hanno presentato un volto inedito di una Velia che in pochi conoscono. Superando il ben noto periodo greco ed ellenistico la lezione ha interamente trattato il periodo romano e augusteo della città, rivelando scenari nuovi e sicuramente rivalorizzanti. Nel primo intervento, del Prof Vecchio, sono state analizzate alcune testimonianze scritte relative al rapporto di Augusto e Velia. Un rapporto nato in condizioni avverse che quindi sembrerebbe rappresentare un momento importante nella vita di Augusto. Si può immaginare infatti, da quello che scrive Appiano, che Augusto trovò riparo nel golfo di Velia a seguito di una forte tempesta che decimò in modo prepotente la sua flotta, disperdendo numerose navi e distruggendone altrettante. Proprio in questo luogo riparò le poche navi sopravvissute e seppellì i suoi morti. Tutto lascia trasparire la nascita di un rapporto molto forte tra la famiglia Augustea e la città di Velia.

Il secondo intervento, del Prof. Cicala, ha riguardato le evidenze archeologiche presenti a Velia relative allo stesso periodo; in particolare l’analisi del complesso delle "Terme del Vignale" e le sue diverse fasi costruttive e ristrutturative evidenziano un buon tenore di vita della città, finora creduta in decadenza in quel periodo, e unicamente citata come meta turistica marittima. Infine durante l’intervento della Prof.ssa Greco è stata data al pubblico una rilettura del cosiddetto “Triportico”, considerandolo in realtà parte di un ben più ampio monumento, di cui ancora non si conosce con esattezza la funzione,della "Velina gens", dove le statue ritrovate al suo interno rappresenterebbero una vera e propria "esposizione" delle persone più illustri di tale colonia.
Un nuovo volto che viene quindi donato alla città di Elea-Velia per dare ulteriore lustro alla sua storia, da colonia greca centro del commercio e dello sviluppo culturale dell’epoca, a patria della cultura medica e filosofica per giungere ad una cittadina dal buon tenore di vita dedita al culto della magnificenza passata e presente, proseguendo poi con le vicende storiche legate all’era medievale.

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