Teatro del Sorriso: scarsa la partecipazione per uno spettacolo meritevole
di Giovanni Mautone | BlogSi è svolto ieri sera il primo appuntamento della mini rassegna del Teatro del Sorriso ad Ascea con la messa in scena dello spettacolo dal titolo S.U.D. della Compagnia delle Arti di Sala Consilina. Una riduzione teatrale tratta dal libro “Fermento, al Sud c’è fermento” di Salvatore Medici, giornalista meridionale emigrato in Svizzera per lavoro che analizza dall’esterno pregi e difetti, ma soprattutto difetti, del suo, nostro, amato Sud.
Grande impegno e coraggio quello del regista, drammaturgo e attore Enzo D’Arco che dopo aver estrapolato un testo teatrale dalle pagine del libro, lo ha “territorializzato” creando un vero e proprio manifesto di denuncia dei difetti della NOSTRA terra, dei difetti nostri e del modo in cui tanti prima e tanti ora hanno sfruttato questa terra come si usa una giostra, salendoci su per un divertente giro e lasciando che la giostra girasse da sola al giro successivo, in balia del suo destino. Uno spettacolo che denuncia il meccanismo perverso della politica, l’amara rassegnazione degli abitanti del Sud che reagiscono con un’alzata di spalle a quanto accade intorno a loro, l’energia tenuta a freno o peggio smorzata delle nuove generazioni che tentano incessantemente di mettere ordine laddove c’è confusione, mentre qualcuno alle loro spalle crea nuova confusione rendendo vano il loro lavoro. Confusione nell’assegnazione di ruoli specifici, confusione nella ricerca della verità, confusione nell’addebitamento di eventuali responsabilità. Tra battute che spiazzano, che suscitano risolini spontanei e sotto i baffi, e affermazioni che lasciano interdetti alcuni astanti, lo spettacolo dimostra la bravura degli attori; lui, Enzo D’Arco, indomito portavoce della dura realtà e della denuncia generica (ma specifica) rivolta a chi ha la colpa di tutto o parte di quanto accade quotidianamente; lei, Antonella Giordano, eterea figura che danzando e assumendo atteggiamenti astratti rivolge criptici messaggi al pubblico e al suo amato figlio, amante, amico.
Peccato che l’importanza del testo e del messaggio intrinseco sia stato recepito da un esiguo numero di cittadini: scarsa infatti la partecipazione del pubblico asceoto e cilentano in genere, forse poco e male informato o forse pigro e apatico spettatore (ma della propria vita) che ha preferito, in una ovviamente fredda serata invernale, il calore del camino al colore della verità.
Un peccato soprattutto per lo scopo della serata, ovvero la raccolta fondi a favore del progetto “La vacanza del sorriso”, pacchetti vacanze in Cilento offerti a bambini e ragazzi oncoematologici con le loro famiglie che tentano, almeno per una settimana, di allontanare da questi la tristezza della loro realtà quotidiana regalando sorrisi e ospitalità in un territorio che ha tanto da mostrare.
Ma per riparare a questo c’è sempre a disposizione la seconda serata della rassegna, prevista per il 3 Gennaio sempre alle ore 21.00 presso la Fondazione Alario di Ascea.


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