Salerno, cadde e morì da camion dei rifiuti a processo il titolare della ditta
PISCIOTTA (23 aprile) - Morì per un gravissimo trauma cranico, dopo essere scivolato dal camion della raccolta rifiuti su cui lavorava. Per la morte di Domenico D’Alessandro, 53 anni, di Pisciotta, è stato rinviato a giudizio per omicidio colposo il titolare della cooperativa “Nuova Marina”, Carmine Fedullo, di cui l’operaio era dipendente. La decisione è arrivata martedì dal gip presso il tribunale di Vallo, Nicola Marrone, su conforme richiesta del pm Renato Martuscelli.
Per il conducente del camion, Orlando Ottati, invece, il giudice ha disposto l’archiviazione. Gli indagati erano rappresentati in giudizio dal difensore Carmine Giovine. Per i familiari della vittima, che si sono costituiti parte offesa, c’erano invece i legali Giovanni Marsicano e Assunta Iaquinto. Il processo per Fedullo inizierà il 22 settembre.
Alla base del suo rinvio a giudizio la carenza di informazione e formazione per gli operai della cooperativa sulle norme di sicurezza. Il compattatore da cui, invece, è caduto D’Alessandro è stato ritenuto idoneo a svolgere il servizio.
L’incidente mortale si verificò esattamente due anni fa, il 17 aprile 2007, nella frazione Caprioli di Pisciotta. D’Alessandro e un collega stavano svuotando i cassonetti del territorio comunale, salendo e scendendo dietro all’automezzo per spostarsi da una postazione all’altra. Ma in uno di questi spostamenti l’operaio è scivolato dalla pedana ed ha sbattuto violentemente la testa a terra, riportando un gravissimo trauma cranico. Nel tentativo di rimuovere il vasto ematoma, è stato sottoposto a un intervento chirurgico all’ospedale di Vallo. Ma è morto 70 ore dopo.






