Presentazione interpellanza urgente sull'esondazione del fiume Sele dell'On. Capozzolo
Come anticipato nei giorni scorsi, con il numero 2-00837, l’On. Sabrina Capozzolo ha depositato l’Interpellanza urgente al governo a seguito dell’esondazione del fiume Sele.
L’Onorevole agropolese interroga, sulla vicenda, direttamente il Presidente del Consiglio dei Ministri ed il Ministro dell’Ambiente e sceglie lo strumento parlamentare dell’interpellanza, l’unico in grado di assicurare una più celere risposta da parte dell’esecutivo.
Dopo le esondazioni del 2010 e del 2013, il 31 gennaio di quest’anno, il fiume Sele ha esondato per l'ennesima volta, allagando la piana del territorio salernitano da cui prende il nome, determinando l'allagamento di centinaia di abitazioni e la conseguente evacuazione degli abitanti, danni ingenti alle infrastrutture, al patrimonio storico-artistico nonché alle attività agricole e zootecniche presenti che prefigurano risarcimenti per un importo pari a svariati milioni di euro.
“Ho chiesto al Governo di chiarire, una volta per tutte, se ritenga urgente procedere ad acquisire ogni utile informazione per conoscere con certezza lo stato di attuazione del piano di monitoraggio del fiume Sele, al fine di procedere con la massima urgenza, all'attuazione del progetto relativo agli interventi di asportazione di materiali dall'alveo del fiume e alle attività di manutenzione straordinaria delle sponde ripariali e degli argini” – dichiara la parlamentare Cilentana - “Inoltre, per rompere definitivamente l’inaccettabile rimpallo di responsabilità tra Enti locali, ho chiesto al Presidente Renzi ed al Ministro, di rendere noto se l'amministrazione regionale abbia proceduto alla richiesta del riconoscimento dello stato di emergenza, dato il continuo verificarsi di esondazioni e allagamenti che continuano a creare gravi difficoltà e disagi alle popolazioni e alle attività economiche del territorio del bacino del fiume Sele.
Affinché si eviti una nuova catastrofe annunciata, ho invitato l’esecutivo a procedere a finanziare con le risorse afferenti al Fondo per le emergenze nazionali, le opere di ripristino della officiosità del corso d'acqua del fiume Sele e dei suoi affluenti, attraverso la rimozione di materiali litoidi dagli alvei, ma anche prevendendo e realizzando la manutenzione e il consolidamento degli argini, la pulizia e la rinaturalizzazione delle sponde fluviali.
Insieme alla popolazione della valle del Sele, aspetto risposte immediate. E’ tempo di fare chiarezza, è tempo che emergano una volta per tutte le responsabilità. I cittadini sono in ginocchio. Bisogna mettere fine a questo scempio inaudito”! C.STAMPA






