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CILENTANI ADOTTIVI IN UNA CHICCA TEATRALE DA RIPROPORRE NEL CILENTO


ITALIANO E NAPOLETANO PER UN’ORIGINALE INTERPRETAZIONE DI UN’OPERA DEL VENETO GOLDONI

📅 martedì 24 febbraio 2015 · 📰 CulturaCilento

24022015 commedia napoli
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foto autoredi Marisa Russo | Blog

Al Teatro Arcas di Napoli, Direttore Artistico Marcello Raimondi, abbiamo assistito all’atto unico “Un curioso accidente”, adattamento e regia di Francesco Sisto, risultato di una sintesi tra la commedia originale di Goldoni del 1760, ed una riduzione in napoletano della prima metà del ‘900.

Si è ascoltato un napoletano addolcito, che avrebbe certamente accettato l’autore veneto sempre convinto dell’importanza dell’integrazione dell’opera nell’ambito sociale della rappresentazione.

Anche la musicalità delle espressioni, che non è stata trascurata, ha dato un ritmo piacevole.

La Compagnia del Teatro dell’Obbligo si è avvalsa della partecipazione di Ciro Discolo per l’interpretazione di Don Cassandro, di Paola Paradisi come direttore di scena, entrambi artisti cilentani di adozione da tempo, e di Maria Giovanna Iavazzi, cilentana di Castellabate, per le foto di scena.

Nel piccolo Teatro si è potuto godere della rappresentazione di un’opera apparentemente semplice, non impegnativa per il pubblico, ma curata, ricca di grazia, di comicità sobria, giocata dai personaggi tra movenze, risate comunicative, sguardi e sberleffi con una mimica apprezzabile, in affascinanti costumi d’epoca settecenteschi, (costumista Clelio Alfinito).

In tanta apparente semplicità sono affluite molte tematiche, la differenza nelle classi sociali, dall’arroganza del ricco all’intelligenza della povera serva (Sara Saccone) , la filosofia quotidiana del vivere di “chi la fa se l’aspetti”, gli intrighi spesso adoperati per raggiungere un fine, e tanto altro, in un insieme di critiche, sia sociali che sulla natura umana, e di problematiche finanziare che ben aveva vissuto ed amava scriverne Goldoni.

Ogni attore ed attrice si è caratterizzato con una sua particolare matrice che ha sviluppato per l’intera rappresentazione, dalla elegante presenza di una dolcezza rivelatrice di una falsa, inutilmente cercata, furberia del protagonista (Michelangelo Ragni), alla riuscita, prolungata, sarcastica risata di chi si voleva imbrogliare (Ciro Discolo), che ha sottolineato tutto il temperamento sornione del personaggio, dalla solarità e lo smagliante sorriso della fanciulla vincente (Simona Pipolo), in contrapposizione al personaggio gabbato, dall’impostazione malinconica e riservata (Chiara Mattacci), dalle burattinesche movenze, i furbeschi vitrei sguardi del servo (Ferdinando Smaldone), che, anche allungandosi le maniche del camicione, amava ricordare il napoletano Pulcinella, al giovane innamorato dal viso d’alabastro. da miniatura (Alessandro Palladino), che evidenziava la debolezza dei personaggi maschili, che a volte diventa vigliaccheria, lasciando le redini della vita agli intraprendenti e coraggiosi personaggi femminili, (come nella vita??).

La quasi assenza della scenografia, nella semplicità del locale, è sembrata quasi, efficace per non distrarre, per evidenziare i personaggi su un unico rosso sfondo.

Inevitabile desiderare che tale spettacolo si possa ripetere nel Cilento, cosa facilmente fattibile e per cui richiamiamo l’attenzione.

arcas teatro

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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