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LE RAPPRESENTAZIONI DELLA VIA CRUCIS EVIDENZINO I DUE UMILI PERSONAGGI SIMBOLI CONTRO L’INDIFFERENZA AL DOLORE ALTRUI

ARIDA LA CULTURA ACCUMULO DI NOZIONI CHE NON EVOLVE I VALORI UMANI

📅 sabato 28 marzo 2015 · 📰 CulturaCilento

28032015 foto via crucis lazzaro
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foto autoredi Marisa Russo | Blog

L’umile contadino Cireneo della V stazione della Via Crucis scelto, non a caso, per portare in un tragitto la croce di Gesù ed il semplice personaggio femminile particolarmente significativo della Via Crucis, e spesso attualmente non rappresentato, Veronica, citata nella sesta stazione, che, rischiando fortemente, si avvicinò più volte al Cristo per asciugarGli il volto dal sudore e dal sangue, con un telo su cui comparirà il volto crocefisso del Cristo, sono esempi di grande richiamo!!

Il nostro grande Papa Francesco rivolgendosi ai clochards donando loro vitto ed opportunità di aiuti vari, non compie soltanto un’opera utile, ma soprattutto richiama tutti al gran valore umano della compartecipazione, contro l’indifferenza dilagante.

Troppo spesso nessuno vede o sente le difficoltà degli altri con paraocchi diretti solo al proprio interesse e benessere e crede di essere nel giusto, non compiendo atti legalmente condannabili, non comprende il gran male dell’indifferenza che non lo qualifica quale essere umano degno.

Il Cireneo e Veronica richiamano all’importanza dell’essere che non si identifica con il suo potere o con la sua cultura arida, accumulo di nozioni solo puramente razionali, ovvero che non migliorano la sensibilità umana ed il suo comportamento verso gli altri.

In questo difficile periodo per l’identità femminile, soggetta troppo spesso a violenze ed errate considerazioni di solo oggetto da possedere e di cui goderne, è importante anche richiamare alle qualità spesso particolarmente femminili, come la capacità di lenire le sofferenze, di aver coraggio ed attenzione alle problematiche altrui, di generosità nell’affrontarle.

La famiglia anche, primo nucleo della società, dà spesso esempi deleteri di egoismo spietato.

Ho visto padri ricchi ed “acculturati” che, nella chiusura delle loro ideologie, hanno emarginato figli, indifferenti ai loro disagi economici e psichici.

Ho conosciuto fratelli benestanti e con ruoli di prestigio nella società che spietatamente hanno allontanato sorelle con problematiche economiche, regalando loro solo critiche.

Ho saputo di mariti in ufficiali ruoli di educatori(!) che hanno abbandonato moglie e figli piccoli per puro edonismo.

Ho raccolto sfoghi di madri in seri problemi esistenziali e di sopravvivenza con figli con titoli di studio ottimi e benestanti, indifferenti a loro che si erano impegnate e sacrificate.

Non parliamo dei tanti finti “amici” anche impegnati in attività pseudoculturali, sempre pronti solo a chiedere per proprie necessità o desideri, ma, contemporaneamente, a “pestarli” indifferentemente!

Che società è questa? Che valore ha questa pseudocultura che forma tali individui?

I citati personaggi simboli della Via Crucis siano evidenziati nel loro messaggio di richiamo alle sofferenze umane, diventino quasi una provocazione, una sollecitazione urgente, una richiesta, dolce ma imperiosa, di non voltarsi dall’altra parte, di guardare ed aiutare coloro che soffrono, vicini e lontani, gli ammalati, i carcerati, i poveri, i fragili psichicamente, gli emarginati, gli anziani abbandonati.

Si ribadisca in generale il valore della solidarietà e dell’attenzione alle problematiche di tanti in questa società spietata ed egoista.

DIDASCALIA: in alto “VERONICA” opera di Rita Lepore dalla omonima Mostra ARPERC ARTE PER COMUNICARE 2014 al Castello di Castellabate

mostra via crucis
IDEAZIONE E DIREZIONE ARTISTICA MARISA RUSSO

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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