Cilento, terra senza Cavalieri. Rivisitazione dell’Ordine Costantiniano attraverso le recenti attività e iniziative
di Emilio La Greca Romano | BlogGli Ordini Cavallereschi, nel remoto passato, ebbero una funzione reale fino a quando inclini all’azione politico-militare. Il XIII secolo segna, dunque, l’epilogo di questa attività cavalleresca e quindi la propria funzione reale. L’azione di Filippo IV di Francia determinò la scomparsa dei Templari. Tali Ordini mutarono poi e assunsero un ruolo puramente simbolico. Restarono in vita, una volta deposti i fini militareschi, le organizzazioni cavalleresche venute alla luce con ideali cristiani. Dalle remote stagioni medioevali oggi diversi Ordini si distinguono per gli esclusivi caratteri umanitari. Hanno rafforzato nel tempo, in via unilaterale, gli scopi del bene comune. Fra questi vanno ricordati i Cavalieri di Malta (SMOM), i Cavalieri Costantiniani, i Cavalieri del Santo Sepolcro ecc. Ad eccezione di qualche evento di Ordini non riconosciuti dallo Stato e dalla Santa Sede, il Cilento si defila con una certa apparente indifferenza da questa tipologia di istituzioni; un distacco che, occorre dire, in verità consegue la diffusa ignoranza nei confronti di tali organizzazioni filantropiche e la cecità verso i nobili scopi che animano il Cavaliere, identità quest’ultima nota esclusivamente come sterile espressione del sistema premiale privatistico o statuale. Le motivazioni di fondo dell’apparente indifferenza dei cilentani nei confronti dei Cavalieri, un popolo da sempre legato al bene comune e ai principi di aggregazione e umanizzazione, sono in verità, con nostro convincimento, connessi a una indifferenza superiore e a una sorta di vera chiusura, propria delle medesime istituzioni cavalleresche. L’erronea politica gestionale intrinseca degli Ordini riduce l’opportunità di una più corale e partecipata azione umana e filantropica degli stessi su territori distanti sicuramente, ma ricchi di storia, tradizione e cultura umana e religiosa. Tanto è fortemente reso, con riguardo al Cilento, dalla testimonianza di alcuni centri come Rodio e San Mauro La Bruca. Nel XIII secolo, infatti, i due paesi appartenevano all’Ordine Giovannita, denominato poi di Malta. I nuclei abitati proprio grazie alla presenza stabile dei Cavalieri, si unirono e diventarono unica città. Si avverte oggi, comunque, malgrado l’opera pastorale ordinaria della Chiesa del Cilento, l’assenza dei Cavalieri, del loro spirito che animava l’esistenza delle borgate del Cilento nel remoto 1200. Necessita credetemi una riscoperta dell’indirizzo cavalleresco, di quei modelli carichi di senso cristiano, se pure ovviamente sotto un aspetto rivisitato, opportunamente adeguato ai tempi, quindi indirizzato al volontariato verso gli ammalati e all’assistenza ai bisognosi a largo raggio.
Il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio è un Ordine Equestre. E’ ritenuto uno dei più antichi Ordini cavallereschi. Le sue origini riportano all’Imperatore Costantino. Ha come fine la propagazione della Fede e la glorificazione della Croce. E’ attivamente impegnato, in lungo e in largo, nell’opera dell’Assistenza Sociale e Ospedaliera. Il Principe Carlo di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Castro e Capo della Real Casa è l’attuale Gran Maestro. Da oltre mezzo secolo lo Stato Italiano ha riconosciuto formalmente la legittimità dell’Ordine. Da qualche anno gode dello status consultivo speciale presso il Consiglio Economico e Sociale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. In Italia e nelle Nazioni Europee, negli Stati Uniti d’America e in altri territori dell’emisfero è presente con le sue Delegazioni.
A capo della Delegazione di Napoli e della Campania vi è il Marchese Pierluigi Sanfelice di Bagnoli. Un elegante, garbato e cortese signore, classe 1946, discendente di Luisa Sanfelice, intelligente espressione dell’aristocrazia partenopea che soffrì e morì nel lontano XVIII secolo; figura di spicco di una famiglia titolata ascritta ai sedili di Napoli, al Libro d’Oro e di grande prestigio nell’Italia Meridionale. Il Marchese Sanfelice di Bagnoli oggi, pur essendo una testa coronata, nel clima repubblicano di questa nostra sofferta Italia, si adopera e sbarca dignitosamente il lunario in qualità di imprenditore, amministratore di società e componente di consigli di amministrazione. Esponente molto partecipativo di Associazioni culturali e promotore di varie iniziative in ogni campo. E’ deputato alla Real Cappella del Tesoro di San Gennaro con il ruolo di Delegato alla Rappresentanza, ha svolto l’incarico di Capo del Cerimoniale. È Componente della Commissione Araldico Genealogica delle Province Napolitane. È stato Membro del Governo del Pio Monte della Misericordia. In ambito cavalleresco gli sono stati conferite elevate classi come quella di Cavaliere di Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta; in seno allo SMOM ha ricoperto la carica di addetto al Cerimoniale e quindi di Delegato per la Campania del Gran Priorato di Napoli e Sicilia. È Gran Croce di Giustizia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, per l’Ordine ha già svolto l’incarico di Delegato per la Campania; medaglia d’argento al merito Costantiniano. È Commendatore dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro. Nel 2012 gli è stato conferito il XVI premio Regina Maria Cristina.
Al suo interesse per la Sanfelice Engineering srl, “un organismo dinamico e flessibile che si propone di trasformare una buona idea imprenditoriale in una iniziativa industriale, commerciale e finanziaria di successo, accompagna la nobile passione per Dame e Cavalieri. Pochi giorni fa, infatti, è rientrato dalla missione in Libano con il Gruppo di Soccorso della Delegazione di Napoli e Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio della Real casa di Borbone delle Due Sicilie. Una esperienza umana che lo ha significativamente segnato anche sotto il profilo spirituale. Il Gruppo di Soccorso è partito da Pratica di Mare, previo scalo a Beirut, ha raggiunto la base militare interforze della UNIFIL di Sciama comandata dal Generale di Brigata Stefano Del Col Comandante Joint Task Force Lebanon Sector west. E dal Colonnello Angelo Malizia Comandante di ITALBATT, Reggimento Cavalleggeri Guide (19°) organizzatore nei minimi particolari di tutta la missione umanitaria.
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