Weekend Musica con Ranieri. Arena e Rispo raccontano l’arte
La provincia di Salerno svela i suoi tesori per «Raccontami». Cori studenteschi al San Demetrio.
SALERNO – I locali al chiuso fanno posto ai dancing sotto le stelle, i concerti nelle piazze cominciano a sostituire quelli nei palasport ed escursioni e visite guidate mattutine non si fanno attendere: iniziano le buone abitudini estive. Senza dimenticare i colpi di coda della stagione teatrale che sta terminando, ancora in cartellone.
TEATRO E SPETTACOLI – È Salerno la grande protagonista del secondo fine settimana di programmazione della rassegna «Raccontami», una manifestazione alla riscoperta di cinquanta monumenti del grande patrimonio culturale, artistico ed architettonico della Regione Campania in collaborazione con più di cento artisti che prestano la loro arte per raccontare i tesori poco conosciuti della regione. La Storia si fa racconto inedito e vivo grazie agli interventi, in programma questo sabato e domenica, di attori come Alessandra Borgia «regina» del Castello Aragonese di Agropoli; come Stefania Guida all’Abbazia Benedettina di Cava de’ Tirreni o, ancora, come Patrizio Rispo protagonista al Borgo Terravecchia di Giffoni Valle Piana. Mario Porfito proporrà il suo racconto della storia d’amore tra Giambattista Vico e la figlia del marchese di Vatolla al Palazzo Vargas - Machuca di Perdifumo mentre, contemporaneamente, Massimo De Matteo guiderà il pubblico al Giardino della Minerva di Salerno e Massimiliano Foà farà lo stesso nelle straordinarie architetture della settecentesca Villa d’Ayala di Valva. Il viaggio prosegue con Mimmo Corrado ed Enzo Varone testimoni delle pluricentenarie contese all’ombra delle neolitiche cavità delle Grotte dell’Angelo di Pertosa mentre Lello Arena, insieme a Claudio Di Palma, guiderà il pubblico nelle suggestioni e nelle vicende che nei secoli hanno animato la vita del Centro Storico di Ravello. Ingresso solo su prenotazione al numero 800600601.
MUSICA E CONCERTI – Sarà uno show cult, in tour già da tre anni, in scena sabato dalle 21 con l’atteso live di Massimo Ranieri, di nuovo sul palco del PalaSele di Eboli con il suo acclamato «Canto perché non so nuotare… da 40 anni». Dopo i concerti di Laura Pausini e Biagio Antonacci è la volta del cantautore partenopeo, pronto a ripercorrere con questo esaltante spettacolo scritto con Gualtiero Peirce le tappe più emozionanti della sua vita. Inizia la stagione dei festival open-air e a Marina di Camerota torna vigoroso il «Meeting del Mare», progetto diretto come sempre da don Gianni Citro che quest’anno giunge alla tredicesima edizione indagando il tema dell’Impossibile. Una succulenta anteprima della kermesse animerà il centro di Marina di Ascea sabato: alle 21 in piazza Europa ci sarà il concerto del menestrello Max Gazzè. Cori studenteschi in arrivo dal Friuli, dal Lazio, dalla Sicilia e dalla Campania sono i protagonisti della seconda edizione di «Cantagiovani» e del Premio «Dante Cianciaruso», in programma a Salerno venerdì e sabato. Ad essi si aggiunge il pluripremiato ensemble di voci bianche «Aurora» di San Pietroburgo diretto da Galina Kozlova, ospite fuori concorso di questa edizione e in concerto venerdì alle 20.30 nella chiesa di San Benedetto. Nel pomeriggio di sabato, dalle 15.30, presso il Teatro San Demetrio, entra nel vivo la rassegna con le esecuzioni dei cori. Questi saranno valutati da una commissione d’ascolto formata dai maestri Sergio Siminovich, Stefano Albarello e Alessandro Cadario. Dalle 20, le esibizioni dei cori vincitori dei quattro premi in palio. Nell’ambito della serata, tutti i coristi, divisi in tre gruppi, eseguiranno i brani studiati a Salerno proprio durante le attività di laboratorio, spaziando dalla musica medievale a quella rinascimentale e contemporanea.
ARTE ED ESCURSIONI – Si inaugura sabato la stagione estiva della discoteca Dolcevita di Pontecagnano, rinnavata nel look e nei contenuti artistici. Riprendono domenica amttina le visite guidate al Castello dei Sanseverino. L’itinerario si muove lungo un sentiero delimitato da pietre, una traccia che si snoda come il filo di un racconto che per punti di sosta illustra cinquecento anni di storia del castello, sede e strumento della più importante famiglia del Regno: i Sanseverino.
A cura di Antonella Salese







