Addio Karama, è stato demolito il veliero appartenuto a Lauro
Ruspe in azione, liberata l’area in pochi secondi e
del veliero di Achille Lauro è rimasta legna fradicia
SALERNO — È stato demolito ieri mattina il Karama. Pochi secondi, appena il tempo di mettere in azione il caterpillar e del veliero dell'armatore napoletano Achille Lauro è rimasto solo un ammasso di legna fradicia. Molto probabilmente nemmeno la polena potrà essere recuperata. Diversamente, invece, per il timone e il vecchio motore che il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, aveva promesso di consegnare agli eredi dell'armatore napoletano. A dare il via alla demolizione ci ha pensato l'Autorità portuale, eseguendo, così, un'ordinanza sindacale emessa quasi sei mesi fa. E a cui si era cercato di trovare un'alternativa, prima contattando il nuovo proprietario del veliero (un imprenditore dell'hinterland napoletano) e poi mettendolo all'asta su E-Bay.
Ma, nonostante la cifra irrisoria stabilita per il sito on line (un euro), sembra che nessuno abbia mostrato interesse all'acquisto. «Ormai era diventato un relitto - dice il presidente dell'Autorità portuale, Andrea Annunziata - e un pericolo per la pubblica incolumità». E salvare il Karama sarebbe stato anche troppo costoso. «Un'associazione di ingegneri - ammette Annunziata - ci ha chiesto 8 milioni e 700mila euro per restaurarlo. Solo il trasporto sarebbe costato dai 300 ai 400mila euro. Se nessuno si è offerto di recuperarlo, vuol dire che forse aveva perso anche il suo interesse storico. Noi, come Autorità portuale, il Comune e il signor Gatto dell’omonimo cantiere che lo ha ospitato per 30 anni abbiamo avuto fin troppa pazienza».
Angela Cappetta






