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Cliniche e laboratori: un giorno di sciopero contro l’Asl unica

📅 mercoledì 13 maggio 2009 · 📰 CronacaSalerno

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Il 19 maggio prossimo si ferma l’assistenza sanitaria privata salernitana. Con una manifestazione pro­grammata da Cgil, Cisl e Uil, a cui ha aderito l’Aiop, l’Aspat e Confindustria, che comincerà con un presidio dinanzi alla se­de della Siba spa di Roccapie­monte (che gestisce varie case di cura private) e terminerà a Salerno dinanzi alla sede del­l’Asl di via Nizza. E con un solo obiettivo: ottenere il pagamen­to delle mensilità pregresse che, attualmente, ammontano in media a due mesi di arretra­to. Il bersaglio è la neo struttu­ra commissariale dell’azienda sanitaria locale. Che, nella stes­sa giornata in cui i dipendenti delle strutture private procla­mano lo stato di agitazione, in­cassa anche le critiche degli operatori della sanità pubbli­ca. Con in testa i dipendenti dell’ospedale Da Procida di Sa­lerno e del presidio Santa Ma­ria della Speranza di Battipa­glia.

«Il commissariamento del­l’Asl ha peggiorato i rapporti sindacali - attacca senza mezzi termini Antonio Marangone (Uil) - un prefetto che convoca il commissario e questi non si presenta la dice lunga sul futu­ro dei rapporti». Il secondo af­fondo a Fernando De Angelis lo sferra Pietro Antonacchio (Cisl). «L’aspetto inquietante ­dice - è che a tutt’oggi non è chiaro il limite entro il quale i commissari si muovono. Stia­mo assistendo a convulse quanto incomprensibili opera­zioni che non fanno presagire altro che un ulteriore aggravio di spesa per il comparto pubbli­co, cui fa da contraltare il man­cato pagamento delle rimesse mensili per le strutture private già al collasso». L’epilogo di Antonacchio è che «non si sa che fine ha fatto la quota Aiop, messa da parte dall’ex diretto­re generale Pagano per pagare i titolari delle strutture priva­te ». Le conclusioni sono lascia­te a Lello Albano che ammoni­sce De Angelis, consigliando­gli di «non pensare solo all’asl unica ma a creare una rete del­l’emergenza sul territorio». Non sono più calmi i toni usati dai rappresentanti della sanità pubblica. Con Antonio Cella (Cgil) che scrive al commissa­rio denunciando la mancata ap­plicazione del nuovo piano ospedaliero regionale che riser­va all’ospedale Da Procida la configurazione di un presidio specialistico nel settore della riabilitazione.

«Non possiamo assistere quotidianamente allo svuotamento di risorse - scri­ve Cella - e allo smantellamen­to in atto da parte della dirigen­za che continua a picconare il futuro del presidio». Situazio­ne critica anche a Battipaglia, dove la porta delle sale operato­rie si apre solo per gli interven­ti urgenti. La denuncia parte ancora una volta dalla Cisl che pone l’accento sul differimen­to di nove interventi program­mati e sui turni massacranti (anche di 17 ore) che gli infer­mieri sono costretti a coprire «senza neanche che venga loro pagato lo straordinario». Sanità Sindacati compatti nello stato d’agitazione Cliniche e laboratori: un giorno di sciopero contro l’Asl unica L’assistenza privata si ferma il 19 SALERNO — Il 19 maggio prossimo si ferma l’assistenza sanitaria privata salernitana. Con una manifestazione pro­grammata da Cgil, Cisl e Uil, a cui ha aderito l’Aiop, l’Aspat e Confindustria, che comincerà con un presidio dinanzi alla se­de della Siba spa di Roccapie­monte (che gestisce varie case di cura private) e terminerà a Salerno dinanzi alla sede del­l’Asl di via Nizza. E con un solo obiettivo: ottenere il pagamen­to delle mensilità pregresse che, attualmente, ammontano in media a due mesi di arretra­to. Il bersaglio è la neo struttu­ra commissariale dell’azienda sanitaria locale. Che, nella stes­sa giornata in cui i dipendenti delle strutture private procla­mano lo stato di agitazione, in­cassa anche le critiche degli operatori della sanità pubbli­ca. Con in testa i dipendenti dell’ospedale Da Procida di Sa­lerno e del presidio Santa Ma­ria della Speranza di Battipa­glia. «Il commissariamento del­l’Asl ha peggiorato i rapporti sindacali - attacca senza mezzi termini Antonio Marangone (Uil) - un prefetto che convoca il commissario e questi non si presenta la dice lunga sul futu­ro dei rapporti».

Il secondo af­fondo a Fernando De Angelis lo sferra Pietro Antonacchio (Cisl). «L’aspetto inquietante ­dice - è che a tutt’oggi non è chiaro il limite entro il quale i commissari si muovono. Stia­mo assistendo a convulse quanto incomprensibili opera­zioni che non fanno presagire altro che un ulteriore aggravio di spesa per il comparto pubbli­co, cui fa da contraltare il man­cato pagamento delle rimesse mensili per le strutture private già al collasso». L’epilogo di Antonacchio è che «non si sa che fine ha fatto la quota Aiop, messa da parte dall’ex diretto­re generale Pagano per pagare i titolari delle strutture priva­te ». Le conclusioni sono lascia­te a Lello Albano che ammoni­sce De Angelis, consigliando­gli di «non pensare solo all’asl unica ma a creare una rete del­l’emergenza sul territorio». Non sono più calmi i toni usati dai rappresentanti della sanità pubblica. Con Antonio Cella (Cgil) che scrive al commissa­rio denunciando la mancata ap­plicazione del nuovo piano ospedaliero regionale che riser­va all’ospedale Da Procida la configurazione di un presidio specialistico nel settore della riabilitazione. «Non possiamo assistere quotidianamente allo svuotamento di risorse - scri­ve Cella - e allo smantellamen­to in atto da parte della dirigen­za che continua a picconare il futuro del presidio». Situazio­ne critica anche a Battipaglia, dove la porta delle sale operato­rie si apre solo per gli interven­ti urgenti. La denuncia parte ancora una volta dalla Cisl che pone l’accento sul differimen­to di nove interventi program­mati e sui turni massacranti (anche di 17 ore) che gli infer­mieri sono costretti a coprire «senza neanche che venga loro pagato lo straordinario».

Angela Cappetta

Fonte: corrieredelmezzogiorno.corriere.it

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