Battipaglia, a rischio chiusura l'Alcatel-Lucent. Sindacato in mobilitazione
L'Alcatel-Lucent di Battipaglia rischia di chiudere e i 200 lavoratori, ai quali si aggiungono circa 220 "somministrati" da mesi temono di ricevere la brutta notizia della chiusura dello stabilimento, che fornisce “soluzioni di comunicazione end-to-end a operatori, aziende e pubbliche amministrazioni in tutto il mondo”.
I sindacati sembrano però alquanto ottimisti, “solo però se lavoreremo in unità di intenti”. Questo il messaggio del segretario generale provinciale della Cisl, Giovanni Giudice, intervenuto all’assemblea provinciale dei quadri sindacali e dei delegati del settore industria del settore Cgil-Cisl-Uil.
Alla riunione, tenutasi presso il Centro Sociale di Battipaglia, dove hanno preso parte anche i segretari di Cgil e Uil, Franco Tavella e Gerardo Pirone, si è discusso a lungo sul momento di crisi che sta colpendo le aziende della Piana del Sele, in particolare quella della multinazionale ‘Alcatel – Lucent’.
“Non possiamo permettere che venga chiusa un’azienda che esporta un prodotto d’eccellenza in tutto il mondo e ha chiuso il bilancio in attivo lo scorso anno. Insieme alla Cisl e alla Uil abbiamo organizzato una serie di iniziative per evitare che lo stabilimento di via Bosco Secondo e altre aziende come la Metzeler chiudano per emigrare altrove e lasciare senza lavoro migliaia di persone", ha affermato Giudice davanti ad una folta presenza di lavoratori dell’impianto battipagliese
Chiesto l’intervento della Regione Campania, per cercare di arrivare ad organizzare un tavolo di concertazione con il Governo.







