DAL PAESE BENEDETTINO DI CASTELLABATE IN ROMAGNA PER DIPINGERE IL BENEDETTINO PRIMO SANTO DELLA PROVINCIA DI RIMINI
L’8 maggio a Saludecio (Rimini), in occasione della rituale Festa del Santo Amato Ronconi, è stato scoperto e consegnato ufficialmente ai cittadini il grande dipinto Murale eseguito dall’artista cilentano Mauro Trotta e Progettato dalla giornalista e Direttore Artistico, studiosa di simbologia, Marisa Russo da Castellabate, che già per molti anni hanno operato in Saludecio per il Progetto “Le Invenzioni dell’800”.
Marisa Russo ha relazionato poi nel Teatro Comunale sul linguaggio Artistico Simbolico adoperato per questo dipinto che sintetizza i principali messaggi dei suoi miracoli meno comprensibili.
Al termine hanno letto brani, dalla storia del Santo, Giuliano Chelotti e Roberto Caminiti, con accompagnamento di chitarra classica del cilentano Maestro Leonardo Russo.
Voluto dall’Opera Pia dell’Hospitale del Santo Amato, richiesto dal Presidente Luigi Calesini, deliberato dal Comune di Saludecio proprietario dell’edificio ed approvato dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali ed Artistici, il Murale è un lavoro artistico impegnato ed una sintesi equilibrata di molti simboli appartenenti al Santo.
E’ evidenziata una grande conchiglia che sovrasta ed accoglie il Santo, non solo simbolo del pellegrino, ma di maternità, del grande suo culto alla Madre Celeste, alla Vergine Maria.
In mano ha il bordone, il suo bastone da pellegrino, che diviene olmo a cui è legato un suo miracolo e che ricorda il significativo ed attuale richiamo all’equilibrio naturale del Santo contadino, dedito all’agricoltura.
Tanti i simboli che nel dipinto esprimono concetti importanti, ricordiamo solo anche il suo rosario, inventato da San Domenico come serto di rose da offrire alla Madonna, che pende dal suo cordone, formato da piccole rose arancio, simboli della ricerca del sé interiore, come quelle che spontaneamente crescono ai piedi di questo dipinto tutto l’anno, anche sotto la neve.
L’arco che accoglie il Santo è stato realizzato non solo per richiamare lo stile dell’edificio su cui si è operato, ma simbolicamente vuole evidenziare gli archi amati dai Benedettini, la grotta scelta da San Benedetto per il massimo raccoglimento.
In cammino sul fiume e vibrante verso il cielo è evidenziato in una leggerezza e libertà che lo distinsero.
Il Santo Pellegrino, che visse libero per quasi tutta la sua vita, quindi terziario francescano, ma sempre seguendo il benedettino “Ora et Labora” ed infine consacratosi Benedettino, è simbolo infatti anche di molta libertà ma nell’impegno profondo di grande spiritualità.
Unico Santo della Provincia di Rimini è stato recentemente canonizzato da Papa Francesco e richiama un vasto culto religioso.


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