Iniziativa a Capaccio “Riportiamo alla luce il santuario di Santa Venere”
L'appuntamento è per le 8,30 davanti all'ex stabilimento della Cirio. L'appello a partecipare è diretto alle associazioni del territorio, a tutti i cittadini, agli enti ed istituzioni e a tutti coloro che intendono aderire. Una giornata da dedicare alla pulizia di tutta l'area che circonda l'ex stabilimento della Cirio da tempo ostaggio del degrado con erba alta e rifiuti abbandonati. L'opificio è situato a ridosso del lato meridionale esterno delle mura di cinta dell'antica città di Poseidonia, e fu costruito sui resti di un antico santuario greco in parte celato sotto l'ex fabbrica. A dieci anni dall'acquisto la struttura sta diventando sempre di più un rudere e all'esterno l'erba continua a crescere raggiungendo le pareti dello stabile mentre i soliti
balordi utilizzano l'area a mo' di discarica. Il progetto lanciato da Voce di Strada ha trovato l'adesione del quotidiano "la Città", diretto da Enzo D'Antona, del circolo di Legambiente di Paestum, presieduto da Pasquale Longo, del Forum dei giovani di Castel San Lorenzo, presieduto da Luigi Maiale, del Consorzio di bonifica sinistra Sele presieduto da Vincenzo Fraiese, del Forum dei giovani di Albanella, presieduto da Ivano De Simone, di molti cittadini e continua a riscuotere adesioni.
Parteciperanno anche i migranti ospitati dei centri di accoglienza
gestiti dall'associazione "One" presieduta da Pino Leone. "Il
L'antico santuario, posto subito fuori le mura, era stato dedicato dai Poseidoniati ad una dea dai connotati orientali, protettrice della riproduzione e della morte, identificabile con la dea fenicia Ishtar, la cui versione greca era Afrodite-Urania-Ericinia. In età lucana il santuario aveva conosciuto un altro periodo di splendore e la deduzione della colonia latina non attenuò affatto la popolarità della dea, che agli occhi dei nuovi venuti doveva apparire simile alla Venere Troiana, progenitrice di tutti i Latini. La vitalità del culto appare dimostrata, oltre che dal materiale votivo rinvenuto, anche da una iscrizione dedicatoria a Venere.







