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Il castello di Agropoli location preferita dagli artisti

📅 mercoledì 20 maggio 2009 · 📰 Spettacoli-EventiAgropoli

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Anonimo scrive "Ebbene sì, il Castello di Agropoli diviene, specie tra i giovani artisti, la location ideale per ambientare e studiare i nuovissimi linguaggi artistici quali video art, installazioni interattive, narrative art, performances, digital art e molto altro. Si cimenteranno in questa appassionante avventura la scultrice romana Francesca Antonello con un’indagine che si potrebbe definire “di nicchia” che interpreterà gli spazi più angusti e nascosti del castello; promettono uno spettacolo entusiasmante il gruppo Archiattack con un progetto d’installazione all’aperto giocato su geometria e luce; Luispak e Bomb riproporranno teleri contemporanei sulla pietra viva delle mura, mentre si attende la partecipazione provocatoria di Patricia Richter e la video arte raffinata e coraggiosa di Tutti Gaeta.

Il primo a proporre uno studio già completo e compiuto per l’esposizione è Alberto Tafuri che, dopo un lungo e accurato servizio fotografico negli ambienti del castello agropolese, esibirà “Game Over” presso le sale del Bar Capri a Battipaglia mercoledì 20 maggio dalle 18.00 in poi nell’ambito della rassegna ART’S FIGHTERS nel suo versus con l’artista Antonella Checchia. Interessantissima l’ispirazione, interamente giocata su un drammatico ossimoro, dalla quale nasce la fotografia: una bambina (contraddistinta da caschetto bruno e bambole di pezza) non più bambina (il corpo filiforme è quello di un’adolescente), mai cresciuta o cresciuta troppo in fretta (indossa calze a rete) che, avulsa per costrizione o volontariamente da ogni contatto con il mondo, mette in atto il proprio suicidio. Tafuri, dunque, fantastica sugli ultimi momenti di vita della protagonista che, uccide prima le sue bambole (uniche e solitarie compagne), e poi se stessa. Abilmente l’artista si sofferma su pochi ed essenziali dettagli che costruiscono la scena: il volto triste e disilluso del soggetto, la luce timida della piccola finestra, la “morte” delle bambole (alcune già impiccate – Cattelan docet), la fine dei giochi e della vita. La location risulta perfetta in quanto la torre, con il suo breve slargo finale basso ed angusto, è interpretabile come “cella”: stanza tangibile di pietra viva, ma anche luogo metaforico e tormentato dell’anima. Oltre a “Game Over” non mancheranno, nell’esposizione di Alberto Tafuri, studi già ampiamente trattati come il ritratto estemporaneo, inoltre sarà presentata la serie “Lego” comprendente tre scatti in cui l’artista ricrea luoghi immaginari, sfruttando ambienti quotidiani, in una visione surreale, attraverso la presenza dei famosi giocattoli da costruzione. Sospeso tra poesia, indagine interiore, sogno, ricerca e comprensione dei temi complessi della contemporaneità, Alberto Tafuri si propone al pubblico anche con immagini spesso ironiche e decontestualizzate come “Dance Floor” nella quale un ascensore diventa una pista da ballo……Incredibile ? Andate a vedere la mostra……

Antonella Nigro

Fonte: infoagropoli.it

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