Agropoli: il giovane cantautore Mico Argirò presenta il suo primo album
In un momento piuttosto confuso per la qualità della musica italiana, con il moltiplicarsi di nuove voci e popstar (spesso televisive) ma non di temi e sensibilità originali, ha preso corpo ad Agropoli, dopo una meticolosa limatura, un disco cantautorale particolarmente impegnato e ambizioso. A inciderlo, il giovane artista Mico Argirò (all'anagrafe Domenico), già voce dei Taranta Rock, da sempre innamorato della musica, anche nelle sue possibilità di messaggera di ideologie e territorialità. L'album, dall'esplicativo titolo "Tra le rose e il cielo", contiene 6 brani inediti e verrà presentato ufficialmente il 30 Maggio alle 17.00 nell'Aula Consiliare di Agropoli.
Mico, perchè "Tra le Rose e il Cielo"?
Il titolo non solo è un verso della canzone Bohèmien, ma è una vera e propria metafora: le Rose sono tutti questi personaggi, gli umili, i poeti, i pazzi, gli attori, una vera “Compagnia di Vinti”, il Cielo è l’altra parte del disco, l’assoluto, Dio, quel Dio che si vede nella morte, nel racconto della ninna nanna “Scrivendo di te” che ho dedicato alla mia nipotina scomparsa e in “Maria” la storia di questa ragazza che diventa Madonna. Tra le Rose e il Cielo è un disco fatto di figure semplici, di poveri, di umili, è un disco in cui i personaggi prendono forma nelle note delle diverse canzoni.
E’ interessante vedere come in un mondo fatto di piccole figure, questa “Compagnia di Vinti”, appaia Maria, la Madonna.
Nella mia canzone Maria è una ragazza come tante altre, una ragazza che si trova davanti ad un grande destino, un destino difficile, una ragazza che, davanti all’immenso disegno divino, ha un momento di paura, quello che avrebbe avuto chiunque di noi.
Alla fine accetta la sua missione e l’ho immaginata a trovarsi di fronte alla “gente che parla” quella gente che sa come distruggerti, gente che, di fronte ad un figlio nato senza essere concepito col padre, Giuseppe, che era lontano in quel periodo non esita a ucciderti senza armi.
La canzone continua poi col destino del piccolo che, appena nato è già morto, già è chiaro il disegno di Dio per lui, già ha ricevuto in dono la Mirra.
“E forse non mi va”, canti ad un certo punto nel brano. Una dichiarazione di anticonformismo?
Dire no, anzi, Saper dire no è forse la chiave dell’anticonformismo, ma anche dell’Originalità… Sapersi discostare dalla massa… poi oggi, cantare in Italiano, fare un genere come la “Musica d’Autore” o il “Folk Rock” credo che sia davvero anticonformista, ma anticonformista col cervello.
Scrivendo di te è un altro pezzo che colpisce...
E’ un brano di cui parlo poco, intimo, che mi commuove davvero, per questo non so se riuscirò a farlo dal vivo…
Quando un dolore così grande, la scomparsa di una bimba a quattro giorni, ti coglie, piange tutto in te, è un terremoto interiore cui sopravvivere è difficile; il tutto aggravato da certa cattiva stampa che senza morale non esita a ferirti ancora.
Adesso, se possibile, cambiamo argomento…
Bohèmien invece l'hai scelta come traccia di apertura del disco...
E’ un dichiarazione poetica incentrata sulla figura del Bohèmien, lo zingaro, il girovago, ma anche, come lo intendevano i poeti francesi, l’artista, propriamente il poeta maledetto, sospeso tra le note e il vino, tra le rose e il cielo.
Un poeta con una vera e propria Compagnia di umili, di semplici, anche di delinquenti, una compagnia “in direzione ostinata e contraria”
“In direzione ostinata e contraria”…che importanza ha De Andrè nella tua formazione?
De Andrè è fondamentale per me, se non sul piano musicale, in quello dei testi.
Condividiamo tutto quel mondo di disadattati, diseredati, morti che il mondo cerca sempre di nascondere, di uccidere.
Al disco seguiranno concerti live?
Certamente,prima di tutto ci sarà la presentazione del disco il 30 di Maggio, poi apriremo la stagione dei concerti il 6 Giugno alle ore 21.00 all’Auditorium P.G.Selvi ad Agropoli, al Sacro Cuore.
Quest’anno ho molte date in zone molto differenti, sarò molto in giro portando queste canzoni alla gente, sperando che, da questi piccoli semi che sono le mie canzoni possa nascere in qualcuno anche solo un piccolo germoglio.
Giovanni Landi







