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Agropoli: al castello va in scena "Vita e Sogno"

📅 sabato 30 maggio 2009 · 📰 Spettacoli-EventiAgropoli

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“Cos’è la vita?” è la domanda che riaffiora costantemente, ma mai in modo esplicito, che fa da motivo musicale portante, ma sempre timido, quasi silenzioso, allo Spettacolo musicale “Vita e Sogno” che si terrà domenica 31 Maggio alle ore 21:00 presso il Castello Medioevale di Agropoli. Alla sua realizzazione hanno partecipato, in ordine alfabetico, Francesco Amatucci, Tommaso Battaglini, Laura Bottalico, Antonino Cantalupo, Giovanna Chirico, Pietro Ciuccio, Marica De feo, Biancarosa Di Ruocco, Mirko Ferra, Marina Fiorillo, Franco Mercadante, Vincenzo Ruocco, Caterina Salerno, Vittorio Stasi.

La regia e la rielaborazione drammaturgica sono state curate dall’attore Gianni De Feo, il quale, continuando un percorso di laboratorio teatrale avviato lo scorso anno ad Agropoli, ha saputo alimentare la passione e il desiderio di coloro che lo hanno seguito con entusiasmo in questo progetto, di cimentarsi in un genere teatrale diverso e particolare basato sugli elementi portanti del suo teatro: la gestualità rarefatta e al contempo scandita da ritmi dinamici, gli sguardi, le sensazioni, le emozioni, le atmosfere. In un’ambientazione infernale, gotica, dalle luci soffuse, sei volti pallidi dagli occhi scavati appaiono abbandonati, seduti ad un tavolino: erano amanti… sono anime che tentano un dialogo purificatorio, catartico, in una prospettiva che non coinvolge più la loro carne: in loro niente passioni, ma solo ricordi di passioni; la prospettiva è quella della morte, del “dopo di me”. In un intreccio crescente, convulsivo, in una sovrapposizione di voci, la fa da padrone un diavolo misterioso che si prende gioco delle fragilità umane; mentre muove a suo piacere i fili del bordello che governa, due anime dall'identità ignote danzano sulle note nostalgiche di coinvolgenti tanghi e habanere e cantano vivaci brani tratti dal cabaret tedesco degli anni '30. Trascorrono gli anni, si accavallano i secoli, ma i sentimenti umani restano sempre gli stessi, per nulla scalfiti dall’incedere del tempo; ne sono la prova due giovani innamorati del Seicento che discorrono con lo stesso coinvolgimento, sia pure con termini e gestualità diversi, degli stessi amori e delle stesse passioni. Cos’è dunque la vita? Al termine di questo viaggio introspettivo, la risposta sembra essere una sola: la vita è, citando le parole di Pedro Calderon de la Barca, “una frenesia, un'illusione, un'ombra, una finzione. E il più grande dei beni è poca cosa perché tutta la vita è sogno e i sogni sono sogni”.Marica De Feo

Fonte: infoagropoli.it

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