AGROPOLI PATRIZIO OLIVA AL CASTELLO
Giovedì 10 agosto ora 19
di Marisa Russo | BlogNella foto Patrizio Oliva tra me ed il suo medico Angelo Caporella in occasione di una mia intervista quando nel 1986 conquistò il Premio Mondiale WBA per il pugilato pesi superleggeri.
Nel suo libro “Sparviero”, la mia storia, scritto con Fabio Rocco Oliva, parla della sua vita, da quando bimbo osservava il fratello pugile più grande, sino a voler seguire quello sport con grande impegno ed entusiasmo.
Non ho mai amato il pugilato che consideravo sport violento e di dimostrazione di forza bruta, ma iniziai a seguirlo perché collaboravo anche per un giornale sportivo.
In palestra si allenava al suono della musica rock, sua seconda passione, sempre attento a migliorare l’efficacia dei suoi gesti.
Dichiarava che il suo colore preferito era il rosso, ma vestiva quasi sempre di nero, quasi a concentrarsi nella sua potenza.
Già la sua presenza fisica, il suo volto gentile, scrissi “dal nero sguardo dolce e malinconico”, mi meravigliava. Seguii qualche suo match di pugilato, pur da non competente dello sport, ma da osservatrice attenta, notai che era ligio a delle regole, che la tecnica era superiore alla sua istintiva forza fisica, dando onore alla pratica sportiva.
Lo definirono infatti poi il pugile tecnico.

Tuttavia si ebbe un rilancio di tale sport.
La sua vita ora in questo romanzo quale sparviero che seppe volare audace ed ardito.
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