Sagre da rivedere, convegno a Pisciotta per discutere sull'offerta e la qualità degli eventi sul territorio
Con la Festa delle alici e del pescato, il tradizionale appuntamento di fine estate, quest’anno appaiato alla Regata delle Tre Torri Pisciotta organizzata dal Circolo Nautico Portosalvo, si è concluso il ciclo di sagre dedicato al prodotto più tradizionale di Marina di Pisciotta: le alici di Menaica, infatti sul porto del caratteristico borgo marinaro nelle tre serate (4-5-6 settembre) è stato possibile gustarle, negli stand enogastronomici, sia nei primi che nei secondi. Mentre il 7 ed 8 c’è stata la Festa della Madonna di Portosalvo, momento di intensa preghiera di ringraziamento da parte della comunità marina pisciottana verso la madre di Gesù, loro protettrice.
Le sagre precedenti «I vicoli ra' alici» e La Festa del Pesce e delle Alici di Menaica si sono svolte rispettivamente il 13 ed 14 la prima ed 26, 27 e 28 giugno la seconda. Non solo eventi gastronomici, ma veri festival con musica, balli e spettacoli di artisti cilentani. Una festa della pesca e per i pescatori, ma soprattutto un’occasione per assaporare piatti legati al particolare tipo di pescato, le alici di Menaica, e per provare a mantenere in vita una tecnica di pesca così particolare praticata oramai solo da un pugno di pescatori di Pisciotta, i quali , ormeggiate barche e pescherecci, lasciano le cucine del borgo per preparare i piatti tipici della cucina della costa cilentana, aiutati da mogli e figlie.
Quest’anno durante la sagra è stato organizzato un convegno che prendendo spunto da un articolo, risalente all'estate 2014, a firma di Marco Contursi, ha trattato l’argomento "Abolire il 99% delle sagre gastronomiche è un segno di civiltà". Al convegno oltre al summenzionato Marco Contursi fiduciario slow food , hanno partecipato come relatori Claudio d’Ambrosio della sagra di Stio Ciccimmaretati 2015 e gli assessori del Comune di Agerola Regina Milo e Tommaso Naclerio, a Pisciotta in vacanza, nonché l’avvocato Nello Tambasco e il velista Pino Veneroso.

Il Contursi sostiene che la maggior parte delle sagre sono gastronomicamente scadenti, non più espressione dell'anima di un territorio ed andrebbero abolite. Altri relatori hanno evidenziatol'aspetto sociale, solidaristico (molte feste paesane devolvono parte degli incassi a servizi di cui gode tutta la comunità, come le scuole d'infanzia, o al restauro delle chiese) ed hanno sottolineato il notevole valore del volontariato; altri invece le hanno bocciate senza appello sul piano della scarsa qualità del cibo, del vino e della bassissima proposta culturale. Insomma il dibattito è stato breve ma molto aperto ed intenso. Alla fine tutti hanno concordato che bisognerà per il futuro stabile un decalogo od un disciplinare delle sagre.
Voi che ne pensate? (commenti in basso)
Si parla di #sagre, c'è chi sostiene che la maggiorparte sono scadenti e non rappresentano l'espressione dell'anima del territorio. C'è chi le difende. VOI COSA NE PENSATE?
Posted by Cilento Notizie on Lunedì 14 settembre 2015
© RIPRODUZIONE RISERVATA







