Porto di Salerno, giro di merce cinese con dazi doganali evasi per oltre 2 milioni
Dazi doganali evasi per oltre due milioni di euro riuscendo ad importare merce di contrabbando destinata al mercato campano. Per due fratelli napoletani, Angelo e Claudio Basile, scattano così gli arresti domiciliari. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa a seguito di approfondite indagini partite nel 2006 e svolte dalla Dogana di Salerno con la Guardia di Finanza.
I I fratelli Basile, secondo quanto accertato, curavano la spedizione di merce proveniente dalla Cina attraverso false dichiarazioni doganali e producendo documenti di accompagnamento (anche questi falsificati) con i quali si sottofatturava la merce (in gran parte capi di abbigliamento) per ottenere il timbro «conforme e ammesso» necessario all’ingresso sul mercato nazionale dei prodotti stessi.
La loro società, la Europa Project, riusciva a gestire il traffico di merce importata da una società italiana, la Betel, e sdoganata in diversi porti nazionali: Salerno, Napoli e Pisa. Ma i due fratelli riuscivano a non comparire mai nelle operazioni di sdoganamento inviando i documenti necessari agli spedizionieri locali. Le indagini, dunque, procedono. Potrebbero esserci altri indagati.
Angelo e Claudio Basile erano riusciti ad organizzare una holding criminale grazie anche alla collaborazione di alcuni cittadini cinesi. Uno di loro, Cai Fenping, è stato denunciato per contrabbando. Indagato invece per il momento un secondo cinese il quale risulterebbe essere il legale rappresentante della ditta Betel, importatrice di capi di abbigliamento.
L’indagine prende il via da un doppio controllo eseguito al porto di Salerno su alcuni container provenienti dalla Cina e importati, appunto, alla Betel. Nel corso di un primo controllo doganale, è stato appurato che gli importatori avevano denunciato meno merce di quanta effettivamente era nel container. In un successivo controllo, invece, per ridurre il valore imponibile delle importazioni, veniva fornito l’esatto numero di pezzi trasportati ma veniva attribuito loro un valore di mercato inferiore. In entrambi i casi i documenti erano stati spediti a Salerno dalla Europa Project dei fratelli Basile.
        





